Pd Sicilia, il partito dell’accoglienza

16 marzo 2016

di Gaetano Mineo

editoriale_defGli sono bastati tredici giorni di “riflessione” per fare il salto della quaglia. E non certo all’interno dello stesso schieramento, ma di quello opposto, il centrosinistra. Un bel salto in alto per un berlusconiano di ferro. Le scosse telluriche saranno arrivate anche ad Arcore, quartier generale degli anti comunisti. Ma, per Giuseppe Milazzo, la direzione e’ già segnata: da Forza Italia al Partito Democratico. Il deputato regionale aveva già detto addio ai forzisti lo scorso 2 marzo dal pulpito di Sala d’Ercole: “Rassegno le dimissioni, ma voglio precisare che non sosterrò il governo Crocetta, non sostengo il governo Crocetta, sono distante da Crocetta”, ritenendo utile “un momento di riflessione anche alla luce della confusione che governa i gruppi parlamentari”. Era il giorno in cui l’Aula votava la Finanziaria. E per non far torto sia al centrodestra, sia al centrosinistra, essendo passato da pochi minuti al gruppo Misto, Milazzo non votava la legge di Stabilità. E così “folgorato sulla via di Damasco” del renzismo, Milazzo è pronto ad approdare nel Pd. Un cambio-casacca clamoroso, quello dell’ormai ex forzista, al quale, forse, avrà contribuito la sua laurea in Scienze politiche. E’ giovane, solo trent’otto anni, la politica è il suo mestiere. Ha iniziato a vent’anni come consigliere di circoscrizione al comune di Palermo. Da allora non ha mai gettato la spugna. Oggi oltre ad essere deputato regionale è anche consigliere al comune di Palermo. I Democratici sono pronti ad accoglierlo a braccia aperte. Ad aprire le porte renziane pensa la capogruppo all’Assemblea regionale siciliana, Alice Anselmo: “Ho capito che Milazzo guarda con interesse al Pd, l’avvicinamento al nostro partito e’ segno comunque che il partito va nella giusta direzione”. E se lo dice la neo presidente del gruppo parlamentare, arrivata tra i compagni qualche settimana fa, dopo aver cambiato in tre anni sette partiti, Pd compreso, (Megafono, Territorio, Drs, Udc, Misto, Articolo 4) c’è da crederci. E così il Partito Democratico sembra aver legittimato il trasformismo. I numeri parlano chiaro. In questa legislatura, il Pd, è il partito che ha guadagnato di più dai cambi-casacca: le urne del 2012 avevano portato al parlamento siciliano 14 deputati piddini, oggi se ne contano 24. A ingrassare recentemente la compagnia, tra gli altri, Valeria Sudano eletta con Cantiere popolare di stampo cuffariano, l’ex sindaco di Ragusa Pdl Nello Dipasquale, Paolo Ruggirello eletto nella lista Nello Musumeci e gli ex Udc Luca Sammartino e Pippo Nicotra. Come dire, il partito dell’accoglienza.

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