Pensionato di Manduria morto per aggressione baby gang, 14 indagati

Pensionato di Manduria morto per aggressione baby gang, 14 indagati
27 aprile 2019

Lo hanno perseguitato per anni, ripetutamente picchiato e aggredito sino a causarne probabilmente la morte. Protagonista una baby gang: 14 giovanissimi, 12 dei quali maggiorenni e 2 di 19 e 22 anni. Antonio Cosimo Stano, di 66 anni, pensionato di Manduria (Taranto), e’ morto nella Rianimazione dell’ospedale Giannuzzi di Manduria dopo 18 giorni di ricovero e ora, con l’accusa di omicidio preterintenzionale in concorso ed altri reati gravi, sono scattate, da parte della Procura di Taranto, le indagini a carico dei 14. Gli altri reati contestati sono danneggiamento, minacce, violazione di domicilio, aggressione, lesioni personali.

I 14 sono accusati di aver aggredito, rapinato e bullizzato l’uomo costringendolo infine a rinchiudersi in casa e a non alimentarsi per giorni. Secondo le accuse, la baby gang avrebbe ripetutamente usato violenza sull’uomo sia per derubarlo sia per gioco. Inoltre la baby gang avrebbe anche filmato le proprie bravate scambiandosi poi i video nelle chat. Le scene riprese sono state definite da chi le ha viste “in stile arancia meccanica”. Scene brutali, vengono definite, con richiesta continua di denaro, ma anche insulti, aggressioni con calci e pugni e addirittura con dei bastoni. L’anziano si e’ cosi’ ritrovato inerme e indifeso, anche perche’ e’ affetto da problemi psichici che lo tenevano lontano da amicizie e incline all’isolamento. Le aggressioni, ripetute negli anni, sarebbero avvenute sia in casa del pensionato ma anche all’esterno, per strada, davanti a persone che non intervenivano in difesa del piu’ debole.

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Remo Epifani, sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Taranto, e il procuratore capo della Repubblica per i minori, Pina Montanaro, stanno indagando per chiarire tutti gli aspetti della brutale aggressione, sfociata nella morte dell’uomo, ed hanno affidato per l’autopsia l’incarico al medico legale di Bari, Liliana Innamorato. Dall’autopsia si attende una risposta fondamentale ai fini dell’indagine: se la morte dell’uomo dira’ se la morte e’ stata causata dai traumi e dalle percosse inflitte dalla baby gang, oppure e’ riconducibile a fattori patologici, magari aggravati, in questo caso, dallo stato di profonda prostrazione in cui era caduta la vittima costretta a non uscire da casa per timore di incontrare i suoi aguzzini.

 

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