Pier Paolo Pasolini l’intellettuale scomodo

25 maggio 2014

Terminerà il 20 luglio prossimo l’appuntamento con Pasolini-Roma, eccezionale evento sulle opere del poeta, scrittore, regista PierPaolo Pasolini. La mostra è iniziata il 15 aprile presso il Palazzo delle esposizioni in via Nazionale. Contemporaneamente altre tre capitali europee si sono associate a Roma, esattamente Barcellona(presso il Centre de Cultura Contemporania de Barcelona), Berlino (presso il Martin-Gropius Bau) e Parigi (presso La cinematique Française) per dare lustro ad uno dei più controversi intellettuali del ventesimo secolo.

I contenuti della mostra – Organizzata in padiglioni che vanno dal 1950, anno del suo arrivo a Roma, fino alla morte che lo colpirà, nel 1975 ad Ostia. La mostra è poliedrica: dall’arte e pittura, a spezzoni di film, a lettere originali con il quale l’intellettuale comunicava con i suoi amici, con sua madre, con i suoi amanti. La mostra, storica, ruota intorno alla sua amata Roma; la città che lo accolse dopo esser stato cacciato da Casarsa, in Friuli. Il truce allontamento dal Friuli, lo fece partire con la madre in direzione Capitale, che già in quegli anni appariva una città molto più aperta mentalmente, nonostante le dure battaglie che dovette portare avanti durante la sua permanenza.

I ricordi originali – All’ingresso di ciascun padiglione troviamo un maxischermo che riflette le immagini della città oggi, e, subito inizia il paragone con la Roma di Pasolini. La Roma che fu musa ispiratrice per la maggior parte delle sue opere; quella città dove in molte borgate Pasolini ambientò i suoi film ed i suoi romanzi. Da “l’Accattone” suo primo lungometraggio, passando per “Mamma Roma” con la splendida interpretazione di Anna Magnani. Poi troviamo il contributo a Ninetto Davoli, attore che Pasolini lanciò nel grande cinema. Nei vari anni che passano si sente la maturazione dell’intellettuale. I suoi quadri perlopiù ritraggono persone, e sono davvero interessanti. Le foto, che lo ritraggono sempre sorridente, fanno percepire la sua grande amicizia con gli intellettuali del tempo, soprattutto con Alberto Moravia. Si percepisce il suo amore per la vita, nonostante fosse stata travagliata e ricca di contraddizioni. Colpisce come l’aggettivo scomodo possa essere intestato al Pasolini; su di una parete troviamo scritte e documenti originali contenenti denunce, articoli di quotidiani dell’epoca ed altro materiale contro il Poeta: la blasfemia, il sesso libero e il gusto sessuale sono i capi accusatori.

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La morte del poeta – Nel padiglione finale trova spazio la sua morte. Controversa, ed ancora oggi irrisolta. Pasolini fu trovato morto a Lido di Ostia in una notte del novembre 1975. Un ragazzo, tal Pelosi, si costituì immediatamente dopo il presunto omicidio, dichiarandosi colpevole. Dopo anni di falsa verità , il Pelosi ha ritrattato tutto. Ancora oggi non sappiamo chi davvero volle la morte del poeta. Tutta questa cronologia di eventi, sotto forma di interviste, interrogatori, e documenti originali, chiudono la mostra al Palazzo delle Esposizioni, lasciando il visitatore ricco di enigmi.

Una mostra completa – Secondo gli esperti del settore è la prima mostra dedicata al Poeta emiliano, davvero completa e ricca di reperti storici. La sera, fino alla conclusione della mostra, verranno proiettati i suoi film, i documentari che parlano della sua vita e ci saranno dibattiti.

 

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