Di Pietro si candida governatore in Molise: “Se tutti d’accordo”

Di Pietro si candida governatore in Molise: “Se tutti d’accordo”
L'ex leader di Italia dei Valori, Antonio Di Pietro
8 agosto 2017

L’ex leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro si dice “disponibile” a presentarsi alle prossime elezioni regionali in Molise, a patto che la sua candidatura “sia condivisa e rappresenti un elemento di unione di tutte le forze di centrosinistra”. L’ex ministro alle Infrastrutture nel governo Prodi dichiara “chiusa” la stagione nazionale, esperienza che potrebbe, pero’, tornare utile nella sua regione, in un momento di estrema fluidita’ del quadro polirico. Di Pietro rappresenterebbe un elemento ‘nuovo’ nel voto della primavera prossima, la soluzione a una diaspora che sembra insanabile all’interno della coalizione. Da una parte il presidente uscente, Paolo Frattura, che vuole proporre la sua ricandidatura e l’attuale schema di alleanze tra Pd, il movimento civico dell’europarlamentare di Forza Italia Aldo Patriciello e Alleanza Popolare di Angelino Alfano, dove e’ confluito l’assessore regionale alle attivita’ produttive, Pierpaolo Nagni.

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Ragionamento diverso quello portato avanti, invece, dall’Ulivo 2.0. raggruppamento nato di recente sotto la spinta del deputato Danilo Leva, dai dem confluito in Art1-Mdp, e dal senatore del Pd Roberto Ruta, che al congresso si e’ schierato con Michele Emiliano. Di Pietro, che avrebbe il via libera di massima del Nuovo Ulivo, ha incontrato Frattura negli ultimi giorni per convincerlo ad accettare la candidatura in Parlamento, ma il presidente della Giunta e’ stato irremovibile nella sua decisione, condivisa dalla segreteria nazionale, di “completare il percorso avviato nel 2013”. L’ex pm di Mani pulite, in una intervista rilasciata a un’emittente privata molisana qualche settimana fa, aveva censurato la rissosita’ all’interno del centrosinistra, senza risparmiare critiche a Paolo Frattura, invitandolo ad “ascoltare di piu’ gli alleati e la base”. In sostanza, Di Pietro e’ disponibile a correre alla guida del centrosinistra, ma a condizione di un’unita’ che, al momento, non si intravede. Un percorso diviso potrebbe mettere il centrosinistra a rischio, in caso di centrodestra unito.

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