Ponte Morandi, i sensori di monitoraggio sono stati tranciati durante lavori nel 2015

Ponte Morandi, i sensori di monitoraggio sono stati tranciati durante lavori nel 2015
21 novembre 2019

Il documento “di programmazione del rischio” in cui nel 2014 venne scritto che il ponte Morandi era a “rischio crollo”, veniva compilato anche coi dati ricevuti dai sensori che Autostrade aveva montato anni prima. Ma, hanno scoperto gli investigatori, dal 2015 quell’impianto di monitoraggio strutturale non funzionava piu’ perche’ tranciato da lavori sulla carreggiata. I sensori, dicono gli inquirenti, non erano stati sostituiti nonostante il Cesi e il Politecnico di Milano ne avessero consigliato l’installazione. Il sistema era stato poi inserito nel progetto di retrofitting, i lavori di rinforzo delle pile 9 e 10 che pero’ non sono mai partiti perche’ nel frattempo il Ponte e’ crollato provocando 43 morti. Dal 2015, e’ il ragionamento della procura, il documento veniva compilato soltanto con le prove riflettometriche e non con altri sistemi di monitoraggio.

Un sistema, secondo chi indaga, che forse non era sufficiente a capire le reali condizioni del Morandi. E allora, si chiedono gli inquirenti, perche’ nonostante i sensori fossero rotti e ci fosse un unico sistema di monitoraggio, senza nemmeno entrare nei cassoni, il “rischio crollo” non era stato preso in considerazione? Una delle ipotesi e’ che si dovesse risparmiare sui costi di gestione e che una chiusura parziale o totale della struttura potesse influenzare l’entrata nell’asset aziendale di nuovi soci cinesi e tedeschi. Intanto, domani sono previsti gli interrogatori di altri due indagati per l’inchiesta sui falsi report: il pubblico ministero Walter Cotugno ha convocato Serena Allemanni e Massimiliano Giacobbi, entrambi di Spea.

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“E’ del tutto evidente che chi ha in custodia un bene pubblico come una strada, un Ponte, una galleria, deve sapere che sta svolgendo in quel momento un ruolo pubblico che e’ molto di piu’ di un qualunque altro normale lavoro – ha detto il ministro dei Trasporti e Infrastrutture Paola De Micheli commentando la presenza del ministero alla riunione del 2015 in cui si evidenzio’ il rischio per il Ponte Morandi -. Se non si assume questa responsabilita’ o fa altro o la deve pagare”. “Ho letto quello che avete letto voi, il contenuto di quello che ho letto e’ per me inaccettabile e anche intellettualmente incomprensibile – ha aggiunto il ministro -. Detto cio’ stiamo realizzando il rafforzamento e l’attuazione della nuova agenzia sulla sicurezza, che riguarda la sicurezza stradale e ferroviaria. Finalmente abbiamo avuto la possibilita’ di dare il via all’agenzia e nominero’ il capo tra poco”, ha sottolineato. “Nella legge di bilancio ci sono anche delle norme transitorie per avere piu’ personale, in modo tale di accentuare questo ruolo di controllo del nostro Ministero”, ha concluso De Micheli.

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