Pove di riconciliazione in Forza Italia, a Fiuggi il primo derby tra Parisi e i big azzurri

Pove di riconciliazione in Forza Italia, a Fiuggi il primo derby tra Parisi e i big azzurri
9 settembre 2016

di Carlantonio Solimene

toti-parisiStando al programma dovrebbero solo “sfiorarsi”. Sì, perché a Fiuggi, in occasione della convention del Ppe “L’Italia e l’Europa che vogliamo” organizzata da Antonio Tajani, Stefano Parisi salirà sul palco alle 17.30, Giovanni Toti e gli altri big azzurri alle 19. Ma, logistica a parte, l’evento che riunirà il gotha di Forza Italia per due giorni nella cittadina termale non potrà non rappresentare una sorta di primo derby dei due esponenti di centrodestra maggiormente osservati nelle ultime settimane. Che tra i due i rapporti non siano idilliaci è cosa nota. Soprattutto Giovanni Toti non ha mai fatto molto per nasconderlo. “Non andrò alla convention di Parisi a Milano semplicemente perché non sono stato invitato” ha detto qualche giorno fa il governatore ligure. Che questa mancanza di feeling possa trasformarsi in futuro in una vera e propria sfida per la leadership nell’area del centrodestra è però tutto da vedere. Per il momento sarà interessante verificare se i protagonisti di questo dualismo si riserveranno qualche stoccata anche a pochi metri di distanza. Ma a “pungere” Parisi potrebbe non essere solo Toti, perché a Fiuggi, tra gli altri, ci saranno anche Mara Carfagna, Annamaria Bernini, Maurizio Gasparri, Renato Brunetta, Paolo Romani e tanti altri.

Tutti i protagonisti, insomma, di quel “ceto politico” che sarebbe stato cordialmente invitato a stare lontano dalla convention di Parisi per non “macchiare” l’immagine di novità che Silvio Berlusconi vorrebbe preservare intorno al suo ultimo prescelto. “Se c’è qualcuno che vuole dare un contributo aggiuntivo ben venga – ha provato a “mediare” Tajani -. Confrontiamoci con Toti, con Brunetta, con Romani, con Parisi e con Miccichè. Se vogliamo vincere, nell’interesse dei cittadini, per creare un’alternativa alla sinistra e al M5S dobbiamo lavorare insieme. Non è una questione di poltrone, è una questione di idee, proposte, rafforzamento di uno schieramento politico che deve allargarsi al mondo civico, quindi ben venga anche la presenza di Parisi”. Poi, archiviata la due giorni di Fiuggi – nella quale troverà spazio anche un dibattito tra lo stesso Tajani e il presidente del Ppe Joseph Daul – la sfida tornerà a giocarsi a distanza.

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E, in attesa della convention parisiana, a giocare la prima carta sarà proprio Giovanni Toti. Lunedì a genova, infatti, il governatore ligure incontrerà i suoi omologhi di Lombardia e Veneto, i leghisti Roberto Maroni e Luca Zaia, per una sorta di “trilaterale” sulle politiche di gestione dell’emergenza migratoria. Al di là sulle tematiche sul tavolo, però, il vertice tra i tre presidenti di Regione (non il primo e non certo l’ultimo) mira anche a trasmettere l’immagine di un centrodestra già al governo con successo da contrapporre all’operazione marcatamente civica di Parisi. Esplicitata, peraltro, da quel “faccio politica ma senza essere iscritto in alcun partito” pronunciato dal manager solo pochi giorni fa. E l’asse di Toti con i governatori leghisti troverà il suo apogeo nel prossimo week end, quando il presidente della Liguria si farà vedere al tradizionale raduno del Carroccio a Pontida che, per la prima volta, sarà aperto anche a esponenti non “padani”. Contestualmente Parisi arringherà imprenditori e curiosi a Milano, per una nuova puntata del derby. Una storia parallela che, c’è da scommetterci, è solamente all’inizio.

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