Premio maggioranza a coalizione piace a FI e Ncd, no M5S. Pd rimette palla al centro

Premio maggioranza a coalizione piace a FI e Ncd, no M5S. Pd rimette palla al centro
3 febbraio 2017

Il premio di maggioranza da assegnare non piu’ al singolo partito bensi’ alla coalizione trova il plauso dei centristi e di Forza Italia, ma viene bocciato senza appello dal Movimento 5 Stelle, e fa storcere il naso alla Lega. Seppur nello stallo dell’attesa delle motivazioni della sentenza della Consulta sull’Italicum, qualcosa si muove sul fronte legge elettorale. A rimettere al centro la palla e’ il Pd, o meglio due ministri di peso del partito del Nazareno, uno dei quali viene indicato dal segretario dem Matteo Renzi quale possibile candidato a palazzo Chigi, Graziano Delrio (foto) che, assieme al collega Dario Franceschini – alla guida di una folta truppa di parlamentari Pd che fanno riferimento alla sua area – lanciano la proposta di modificare quel che resta dell’attuale legge elettorale, puntando sulle coalizioni e non piu’ sull’autosufficienza di un partito solo o di un’unica lista, come invece adesso prevede l’Italcum, che assegna il premio di maggioranza di 340 deputati al partito o alla lista che raggiunge almeno il 40% dei voti.

IL CAVALIERE La proposta spariglia le carte in tavola, divide il centrodestra e preoccupa i 5 Stelle, unici ad aver sempre dichiarato e professato di non fare alleanze con nessuno. Non e’ un mistero che l’impostazione attuale dell’Italicum potrebbe favorire i pentastellati. Il premio alla coalizione, invece, piace a Silvio Berlusconi, che cosi’ avrebbe una chance di scongiurare la scalata del leader del Carroccio e potrebbe giocarsela – secondo il Cavaliere – alla pari se non addirittura in una posizione di forza con Salvini. Resta pero’ il timore di un ritorno accelerato alle urne, ipotesi non gradita al leader azzurro, ancora in attesa della sentenza della Corte di Strasburgo. La strada della coalizione potrebbe far gioco anche allo stesso Pd, con l’obiettivo di ricompattare l’area di centrosinistra. Il premio alla coalizione, e’ il ragionamento, potrebbe anche sminare il campo da possibili scissioni. Ma, soprattutto, farebbe ottenere ai renziani i numeri necessari in Parlamento per approvare una nuova legge elettorale in tempi rapidi e andare al voto a giugno.

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FI PLAUDE PD “Dobbiamo avere un obiettivo, fare una legge elettorale che renda governabile il paese. E’ finita l’era del maggioritario puro, ora serve spirito di coalizione”, aveva detto ieri il ministro delle Infrastrutture, ospite di una trasmissione. A tornare sul punto oggi e’ Franceschini in un’intervista: “A mio avviso il premio di maggioranza andrebbe assegnato alla coalizione, alla Camera e al Senato, rispettando i dettami costituzionali”, ha sottolineato, aggiungendo che “l’accordo in Parlamento deve essere il piu’ largo possibile e deve contemplare ovviamente la collaborazione delle forze di opposizione”. Un uno-due che suscita la pronta reazione delle altre forze politiche e apre spiragli nella minoranza dem: “Vedo qualche primo segnale di buonsenso e di ravvedimento che non sarebbe giusto lasciare cadere”, commenta il senatore Gotor. L’idea piace a Ncd: “Positive le dichiarazioni di Graziano Delrio e Dario Franceschini sull’attribuzione del premio alla coalizione invece che alla lista. Mi sembra la strada giusta, la sosteniamo da tempo. Convinti che questa idea troverebbe larga maggioranza in Aula”, scrive su twitter Angelino Alfano. Anche Forza Italia apre alla proposta: “Finalmente il buon senso sembra prevalere e sulla legge che ci portera’ alle urne inizia a prendere forma una logica condivisibile”, afferma Mariastella Gelmini a cui fa eco Nunzia De Girolamo: “Giudichiamo positivamente l’apertura del Partito democratico in merito all’introduzione del premio di maggioranza alla coalizione”.

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SCETTICISMO IN LEGA Per i centristi di Democrazia solidale e’ un bene che “si torni a ragionare di coalizioni”, spiega Lorenzo Dellai. Prudenza e scetticismo in casa della Lega: l’apertura del Pd al premio di coalizione “mi entusiasma poco. Abbiamo detto a Renzi di portare in Aula la legge Elettorale che preferisce il prima possibile. Aveva detto che voleva il Mattarellum e gli avevamo risposto che lo avremmo votato in due minuti. Capisco che ci siano nel Partito democratico posizioni varie, ma per quanto ci riguarda meno si parla di legge elettorale e prima si vota e meglio e'”, e’ il commento di Matteo Salvini. Di premio alla coalizione il Movimento 5 Stelle non vuol nemmeno sentir parlare: “e’ la formula magica perche’ i partiti possano tirare a campare fino al 2018”, taglia corto Luigi Di Maio, convinto che la proposta sia solo “l’ennesima scusa per coalizzarsi contro il M5S, per tirare a campare un altro anno e provare a fermare l’avanzata al governo del nostro Movimento. Quando si tratta di combattere noi, si mettono sempre tutti quanti d’accordo”.

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