Prescrizione, Conte si “schiera” con Di Maio. Tensioni M5s-Pd

Prescrizione, Conte si “schiera” con Di Maio. Tensioni M5s-Pd
Alfonso Bonafede
26 novembre 2019

Il nodo prescrizione continua a dividere la maggioranza. M5S e Pd restano, al momento, su posizioni distinte e distanti. E oggi anche il premier Giuseppe Conte è tornato sulla vicenda. Dando sponda, almeno sulla questione dei tempi, ai 5 Stelle: “E’ giusto che la riforma della prescrizione entri in vigore da gennaio”. Il premier, tuttavia, nell’ormai nosto stile democristiano, non ‘trascura’ i dem ricordando che c’è la necessità “di garantire un sistema di garanzie adeguate per garantire il vincolo costituzionale della durata ragionevole dei processi”. Come, appunto, chiedono i dem. “L’esigenza di corredare questa norma con un sistema di garanzie esiste e ci stiamo lavorando -ha detto ancora Conte- sono convinto che, con l’accordo di tutte le forze politiche, troveremo una soluzione”.

Un accordo che per ora non c’è. Ne’ è stato ancora fissato un nuovo vertice di maggioranza sulla giustizia. Si resta alle conclusioni dell’ultimo incontro a palazzo Chigi nel quale, le proposte avanzate dal Guardasigilli, Alfonso Bonafede, non vennero ritenute sufficienti dal Pd che continua a insistere sul rinvio della riforma della prescrizione in assenza di un accordo di governo sulla durata dei processi. Sintetizza Michele Bordo che ha fatto parte della delegazione dem negli ultimi vertici. “Le garanzie proposte dal ministro Bonafede per assicurare processi rapidi e con tempi certi non sono soddisfacenti. Ribadiamo quindi l’invito a rinviare l’entrata in vigore della nuova prescrizione”. E attacca il capogruppo Pd al Senato, Andrea Marcucci: “Di Maio si tolga dalla testa l’idea che sia il M5s a dettare l’agenda dei provvedimenti del governo e che il Pd si limiti solo a votarli. Sulla prescrizione ad esempio, è fondamentale garantire tempi certi e brevi per la durata dei processi”.

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Prescrizione e la norma sulla durata dei processi devono andare di pari passo, secondo il Pd. Dice Bordo: “Per noi la riforma dei processi e le norme sulla prescrizione non possono non essere affrontate assieme”. E si chiede: “È stato lo stesso ministro Bonafede, d’altronde, ad affermare che il nuovo processo scongiurerà l’utilizzo della prescrizione. Se è così per quale ragione allora teme il suo rinvio? (…) Sarebbe il caso che il M5S non continui a tirare troppo la corda anche su questo tema”. Anche perchè nello stallo della maggioranza, Forza Italia ‘tenta’ il Pd -ma anche Italia Viva e Leu, a favore del rinvio della prescrizione– con il ddl Costa che di fatto ‘smonta’ la riforma della prescrizione grillina.

Oggi in Transatlantico lo stesso Costa è andato alla carica con il vicesegretario Pd, Andrea Orlando. Giovedì infatti nella conferenza dei capogruppo alla Camera verrà messa ai voti la proposta degli azzurri per calendarizzare con procedura di urgenza il ddl Costa. Ma dai dem non dovrebbe arrivare una sponda. “Prima va cercata un’intesa nella maggioranza”, dice Orlando all’Adnkronos. “Il Pd, che ha alzato le barricate -sottolinea Costa-, rischia di perdere la faccia. Domani la conferenza dei capigruppo esaminerà la richiesta di Forza Italia di far approdare con urgenza in aula la nostra proposta di legge: è richiesta l’unanimità, che ovviamente non ci sarà. Allora sarà l’aula a votare, probabilmente la prossima settimana. Capiremo così chi sono i complici dei 5 Stelle nel far entrare in vigore un simile obbrobrio”. Ricordiamo che la riforma sulla prescrizione che dovrebbe entrare in vigore a gennaio prossimo, prevede che la prescrizione venag bloccata dopo la sentenza di primo grado. Una riforma contenuta nella legge 3/2019 e approvata in Parlamento a fine 2018 dal primo governo Conte.

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