Primarie Agrigento, vince Alessi vicino a FI. Ferrandelli incassa brutto colpo: “Non c’è nulla da festeggiare”. Le reazioni

Primarie Agrigento, vince Alessi vicino a FI. Ferrandelli incassa brutto colpo: “Non c’è nulla da festeggiare”. Le reazioni
23 marzo 2015

Sarà Silvio Alessi a correre ad Agrigento per la carica di sindaco. L’imprenditore, patron della squadra di calcio dell’Akragas, ha vinto infatti le primarie della “anomala” coalizione “Agrigento 2020”, che vede insieme Pd, alcuni esponenti di Forza Italia, Megafono, ex An, Pdr e Sicilia Democratica. Alessi, al di là delle forti polemiche sollevate da questa strana coalizione, che hanno creato pesanti malumori interni soprattutto ai democratici, ha avuto 2.152 voti, imponendosi su Epifanio Bellini, segretario del circolo Berlinguer del Pd, fermatosi a 808 preferenze. Terzo, più staccato, è stato l’imprenditore ex An Peppino Vita, che ha raccolto 567 voti. A Piero Marchetta, commercialista ed ex Mpa, sono andate invece 534 preferenze.

Dunque, le primarie della polemiche premiano il candidato vicino a Forza Italia. Sarà quindi Alessi a rappresentare la lista ‘Agrigento 2020’, la ‘Grosse Koalition’ che mette insieme destra e sinistra, e in dettaglio, dal Partito democratico, al Patto dei democratici per le riforme, alla Voce siciliana, Patto per il territorio, Sicilia democratica, Il Megafono di Crocetta e Articolo 4, a a un passo dell’ingresso nel Pd. Ma non mancano i malumori all’interno del Pd. A cominciare dalla reazione del deputato all’Ars, Fabrizio Ferrandelli che sembre aver aver incassato un brutto colpo: “Oggi non c’è nulla da festeggiare. E’ una brutta operazione di trasformismo. Si è  ceduto il partito a un uomo di Fi”.

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PALAZZOTTO (SEL) “Cronaca di una morte annunciata, quella della politica – chiosa il deputato siciliano di Sel Erasmo Palazzotto . Non è un problema solo per il PD, ma per la politica tutta perché si perde di credibilità se in nome del potere si annullano le differenze. Non ho sentito in questi giorni molte voci indignate nel Pd siciliano, al massimo quella di qualche dirigente di minoranza intento a criticare chi fa altre scelte per dare prova di affidabilità. In una città come Agrigento, umiliata e mortificata da classi dirigenti pessime che hanno dato vita alla fiera del trasformismo, non si può far finta di niente. Agli iscritti ed alle iscritte del Pd chiedo di ribellarsi, di alzare la testa e di riconquistare la dignità e la moralità della politica”.

LAURICELLA (PD) “Non ho partecipato alle ‘falsarie’ di Agrigento che, come previsto, hanno dato la candidatura a sindaco ad Alessi di Forza Italia. Complimenti ai vari Gallo e Cimino che hanno approfittato del “genio” dei dirigenti e deputati della provincia. Ma così è un “vincere facile”. Ora saranno soddisfatti i “dirigenti” PD con due candidati del centrodestra. Si è consumata una assurdità politica. Ma chi non ha condiviso l’imbroglio non rinuncerà a sostenere un candidato che guardi all’interesse di Agrigento e non agli interessi politici personali, che certamente non può essere quello uscito dalle “falsarie””. Così il deputato del Pd Giuseppe Lauricella.

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CROCETTA “Bisogna sempre rispettare il voto dei cittadini. Ad Agrigento c’è una persona che viene dalla società. Non è Forza Italia ad averlo candidato ma delle liste civiche. La candidatura è stata una scelta osteggiata da Forza Italia nazionale. Siamo di fronte a una rottura. D’altra parte se si realizzano delle contraddizioni nel fronte degli avversari perché non approfittarne…”. Lo afferma il presidente della Regione Rosario Crocetta.

 

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