“Il primo re”, Romolo e Remo nel kolossal viscerale con Borghi

25 gennaio 2019

E’ frutto di una grande sfida “Il primo re” di Matteo Rovere, kolossal interpretato da Alessandro Borghi e Alessio Lapice, nei cinema dal 31 gennaio. Il film si basa sulla leggenda di Romolo e Remo, un mito fondativo raccontato da Plutarco a Ovidio che qui diventa una storia che tocca temi eterni come l’amore, la fratellanza, il potere, il destino, il rapporto con la natura e soprattutto con il divino. Realizzato con un’accurata ricerca filologica, con dialoghi in proto-latino, pochi effetti speciali, un’impostazione realistica e interpretazioni viscerali, “Il primo re” alza l’asticella del cinema italiano.

Il regista spiega: “Chiaramente da un punto di vista più banale, più semplice, mi sono molto divertito a fare un film spettacolare, dirompente, con il Tevere che esonda, con le battaglie, con gli scontri, con questo racconto della fisicità, della carnalità dei personaggi, dei protagonisti, anche molto sorprendente nel nostro cinema. Però poi alla base c’è un sentimento emotivo, che sicuramente riguarda la storia di questi due fratelli che devono salvarsi la vita in un mondo ostile, in un mondo arcaico, però da lì diventa una riflessione su un po’ il rimosso della nostra contemporaneità”. Un amore viscerale unisce Romolo e Remo, fino a quando la loro diversa visione del rapporto con la divinità lo trasforma in violenza.

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“E’ un amore fatto di sguardi, di capirsi prima che l’altro parli, di vivere in simbiosi quasi il respiro, quasi come un corpo”, spiega Lapice.”Lo rifarei altre mille volte – aggiunge Borghi – anche se è stata la cosa più faticosa che ho fatto nella mia carriera, se non nella mia vita, probabilmente, proprio da un punto di vista fisico, e anche di approccio mentale da una parte. Un film come questo per un attore è un regalo. Io mi auguro che questo possa essere uno spartiacque non per noi ma per il cinema italiano”.

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