Primo via libera a Rosatellum bis, da martedì la prova dell’aula

Primo via libera a Rosatellum bis, da martedì la prova dell’aula
Il tabellone elettronico della Camera dei deputati
7 ottobre 2017

Primo via libera in commissione Affari costituzionali al cosiddetto Rosatellum bis, il testo della riforma elettorale frutto dell’accordo tra Pd, Forza Italia, Lega e Alternativa popolare. Da martedì pomeriggio inizierà l’esame da parte dell’aula della Camera, dove il testo potrà anche essere sottoposto all’incognita del voto segreto. Il Pd, con il capogruppo Ettore Rosato, ha smentito l’ipotesi che il governo voglia mettere la fiducia per superare eventuali imboscate. “E’ un argomento che non abbiamo nemmeno affrontato – ha assicurato -. Siamo intenzionati ad andare in aula per confrontarci e vogliamo lavorare per il consenso esplicito di tutte le forze”. Oggi la commissione ha bocciato gli emendamenti sul ‘capo politico’, tentativo del Movimento 5 stelle di mettere fuori gioco Silvio Berlusconi in quanto ineleggibile, e approvato invece delle deroghe sulla raccolta delle firme che faciliteranno la presentazione alle elezioni del nuovo gruppo di Articolo 1-Mdp ma anche i partiti e le liste nuovi che non esistono in Parlamento e che potranno presentarsi raccogliendo ‘solo’ 750 firme invece che 1500. Una deroga che però, è stato precisato nell’emendamento approvato stamane, vale solo per questa tornata elettorale. Più facile anche l’autenticazione delle firme grazie al coinvolgimento degli avvocati cassazionisti. Soddisfatti i 4 sottoscrittori del patto, Pd, Fi, Lega e Ap che non nascondono però i timori sui prossimi passaggi parlamentari: “Speriamo sia la volta buona”, ha detto il relatore Emanuele Fiano, reduce dalla debacle in aula del Tedeschellum. Il Rosatellum bis “è una legge che lascia tutti un po’ scontenti, quindi una buona legge elettorale”, ha commentato il deputato di Forza Italia Francesco Paolo Sisto.

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Per Maurizio Lupi di Ap “è un buon compromesso che garantisce la rappresentatività e armonizza le norme di Camera e Senato”. Annunciano battaglia invece i grillini con Danilo Toninelli che, dopo aver confermato in un’intervista l’opportunità di battezzare la nuova legge con una parolaccia (“merdellum”), all’uscita della commissione ha scelto di puntare sulla “incostituzionalità” della legge. “E’ stata scritta contro il Movimento 5 stelle, senza preferenze, favorisce le ammucchiate e le liste finte, garantirà il governo dell’inciucio di Renzi e Berlusconi”, ha detto. Anche Mdp teme che questa legge serva a scopi diversi da quelli dichiarati e Alfredo D’Attorre ha avvertito: “Questa legge allontana l’alleanza di centrosinistra perchè rende impossibile la costruzione di un programma. E’ un imbroglio che produrrà coalizioni farlocche senza la condivisione di un programma e di un progetto”. Contrari anche Sinistra italiana: “Il testo approvato contiene norme truffaldine e incostituzionali – ha detto Giulio Marcon -. Il prossimo Parlamento sarà per la gran parte nominato dai capi di partito”. E Fratelli D’Italia: “E’ una legge per non far vincere nessuno – ha avvertito Ignazio La Russa – E con parlamentari ‘obbedienti’ anche all’inciucio”. Favorevoli invece tutti i piccoli partiti di centro, da Scelta civica a Civici e Innovatori, Ala, Direzione Italia, Forza Europa di Benedetto Della Vedova, ossia le piccole formazioni che gravitano intorno a Pd e Forza Italia. Soddisfatti anche i Radicali soprattutto per le norme che facilitano la raccolta e l’autenticazione delle firme. “Speriamo che ora la legge vada avanti e mi auguro venga approvata senza incidenti”, ha concluso Andrea Mazziotti di Celso, presidente della Commissione ed esponente di CI.

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