Prodi torna con l’ammucchiata: da Macron a Tsipras contro populisti

Prodi torna con l’ammucchiata: da Macron a Tsipras contro populisti
L'ex premier, Romano Prodi
6 ottobre 2018

Romano Prodi s’è risvegliato. L’incubo di un vento populista ha spezzato il meritato riposo del Professore. “L’Italia rischia di diventare una democrazia illiberale”. Quindi, bisogna agire. E così, per combattere il nemico politico vuole mettere su un’altra ammucchiata, che com’è noto, è una delle specialità del “padre” dell’Ulivo. Per dirla con lo stesso Prodi, “un raggruppamento che veda insieme, non nello stesso partito, ma alleati: socialisti, liberali, Verdi e macronisti”. In sintesi, tutti in campo, da Emmanuel Macon ad Alexis Tsipras. Come dire, andare a combattere alleandosi con i perdenti. Di certo lo è Macron che non sta vivendo un buon momento. Affermare il contrario sarebbe un falso. Prima il caso Benalla, poi le dimissioni eccellenti nel governo, per non parlare del crollo di consensi, legato soprattutto alla politica economica, che ha portato la sua popolarità sotto quella del vituperato predecessore, Francois Hollande.

Ma per Prodi, bisogna ripartire dal capo dell’Eliseo. Poi c’è Tsipras che sui migranti, per aprire un altro fronte, continua a ripetere che il peso e le responsabilità non possono gravare solo sui Paesi di primo arrivo. Cosa ne pensa in proposito Macron che proprio di migranti non ne vuole sentir parlare? Migranti che – in piena contraddizione ai due premier europei – invece, piacciono a Prodi, secondo il quale, ” ne abbiamo bisogno di un flusso assolutamente forte altrimenti non avremo la possibilità di portare avanti una politica economica”.  Vallo a dire a Macron e Tsipras. “Oggi sono un po’ piu’ di 5 milioni – ha ricordato Prodi – ma l’Europa ha bisogno di immigrati”, in quanto “entro meta’ del secolo diminuiremo di popolazione del 10%” mentre “l’Italia perdera’ un’Emilia Romagna in una generazione: avremo – ha detto ancora Prodi – un milione in piu’ di persone oltre i 65 anni nei prossimi 4 anni e non tra un secolo”. Insomma, Prodi pensa che lo sviluppo passa attraverso i migranti e che i populisti si sconfiggono con un’ammucchiata. L’ultimo appello dell’ex premier è andato alle ortiche. L’ha fatto prima delle Politiche affinché la sinistra tutta si riunisse per andare al governo. I pezzi da novanta hanno fatto orecchie da mercante.

E ora ci riprova. Lorenzo Guerini è trai primi a raccogliere l’appello. “Il congresso non può essere sui nomi e svolta identitaria che porta alla decadenza ma sull’alternativa – ha detto l’esponente Pd – sulle strade nuove che vanno esplorate. Il tema è una alleanza di progetto e non elettorale. Sono d’accordo con Prodi quando parla di alleanza che vada da Tsipras a Macron”. Si ha la sensazione che il lupo perde il pelo ma non il vizio. Tradotto: se prima per la sinistra il nemico da abbattere era il leader del centrodestra, Silvio Berlusconi, e s’è fatto di tutto, politicamente, ammucchiate comprese per sconfiggerlo e, a quanto pare, con pochi risultati, ora il bersaglio è il leader leghista, Matteo Salvini. Il progetto prodiano non è certo nuovo. Già in precedenza, sia Pierluigi Bersani, sia Massimo D’Alema, avevano lanciato l’appello a tutte le forze politiche – da Macron a Tsipras – per fare un fronte comune contro i populisti. Appello finora inascoltato. Ora tocca al Professore, probabilmente sarà più fortunato.

 

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