Promoter scomparsa, indagato avrebbe fatto sparire 90mila euro. Si cerca cadavere in giardino del sospettato

Promoter scomparsa, indagato avrebbe fatto sparire 90mila euro. Si cerca cadavere in giardino del sospettato
12 settembre 2017

Non si sono mai fermate le indagini sulla morte di Marilena Rosa Re, da quel 30 luglio 2017, quando la donna di Castellanza (Varese) e’ scomparsa. Il corpo della 58enne, che di professione faceva la promoter soprattutto per le catene di supermercati, non e’ mai stato trovato. Nucleo investigativo del comando provinciale e compagnia di Busto Arsizio, unita’ cinofile con i cani molecolari da Firenze e da Bologna, specializzati nella ricerca di tracce di sangue e cadaveri, e perfino il Ris di Parma hanno collaborato a trovare la verita’ sulla sua scomparsa. Fino a quando gli elementi non sono stati ritenuti sufficienti dai pm, che hanno coordinato le ricerche, ad emettere oggi un fermo indiziario. L’accusato e’ un conoscente della donna, 65enne residente a Garbagnate, nel Milanese: Vito Clerico ex impiegato in una nota catena della grande distribuzione. Non si esclude che la promoter lo abbia conosciuto nell’ambito del suo lavoro. Secondo quanto sono riusciti a ricostruire gli investigatori la vittima aveva contratto, qualche anno fa, un grosso debito con Equitalia, quindi nel 2014 aveva deciso di prelevare 90mila euro dal suo conto in modo che il suo patrimonio non venisse aggredito.

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Fidandosi di Clerico e di sua moglie la donna avrebbe deciso di consegnare loro la somma, di cui ogni tanto chiedeva notizia, oppure da cui si faceva consegnare talvolta piccole cifre, che venivano poi annotate dalla coppia in un’agendina. Il 31 luglio pero’, con la chiusura di Equitalia, sarebbe stato l’ultimo giorno utile per saldare il suo debito. Quindi, qualche giorno prima, il 27 presumibilmente, la Re aveva preso un appuntamento per la riconsegna del denaro. L’atteggiamento della coppia sarebbe improvvisamente diventato sfuggente: i due, avrebbero poi accertato i magistrati, avrebbero infatti speso tutti i soldi per pagare a loro volta bollette e debiti. Si giunge quindi al 30 luglio: dal racconto di quella domenica mattina, che sarebbe stato fatto dall’indagato, alle 7 lui avrebbe ricevuto una telefonata da Marilena Re, per incontrarsi. L’uomo sarebbe quindi andato a Castellanza, dove lei abitava, a prenderla, l’avrebbe poi riportata a Garbagnate, lasciata in una piazza del comune del Milanese, e poi ne avrebbe perso le tracce, perche’ lei stessa si sarebbe allontanata a piedi. Dalle verifiche fatte dagli investigatori pero’ il racconto sarebbe risultato incongruente: la telefonata non ci sarebbe mai stata perche’ alle 7 l’uomo sarebbe gia’ stato  a Castellanza; inoltre le telecamere della piazza di Garbagnate non avrebbero inquadrato l’incontro.

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L’abitazione di Vito Clerico e’ ora sotto sequestro: nella casa di Garbagnate (nel Milanese) gli investigatori stanno infatti approfondendo le indagini. Proseguono anche le ricerche del cadavere (il pensionato e’ infatti accusato anche di occultamento): il forte sospetto degli inquirenti e’ che possa trovarsi non lontano dall’abitazione o dal giardino del presunto assassino. Addirittura proprio nel terreno che comprende l’orto intorno alla casa di Clerico. L’area e’ stata recintata e da oggi cominceranno gli scavi ad opera di personale altamente specializzato. Durante una perquisizione – fatta poco dopo la scomparsa della vittima – a casa di Vito Clerico, 65 anni, sarebbe stata trovata quella che gli inquirenti definirebbero “prova regina”: in un cesto i carabinieri avrebbero trovato dei pantaloni sporchi di sangue. “Ho ammazzato un coniglio” avrebbe detto lui per sviare le indagini. Rimanendo pero’, agli occhi degli investigatori, il sospettato principale. Sono state le analisi dei Ris, giunte a compimento appena qualche giorno fa a confermare il sospetto: il Dna di quel sangue, coincideva con quello trovato sullo spazzolino della Re, prelevato come campione in casa sua. La pm di Busto Arsizio, Rosaria Stagnaro, questa mattina in conferenza stampa ha ringraziato piu’ volte i carabinieri per come hanno condotto le indagini.

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