Protesta studenti in 70 città, contro tagli e Governo

16 novembre 2018

Per chiedere piu’ fondi per l’istruzione e l’edilizia scolastica, protestare contro “i tagli e le promesse” del Governo, contestare il piano “scuole sicure” e l’alternanza scuola-lavoro gli studenti oggi sono scesi in piazza. Anzi, in 70 piazze (comprese quelle di domani), dove si e’ svolta la protesta promossa da Rete della Conoscenza, Unione degli studenti e Link Coordinamento Universitario. Da Roma a Milano, dove e’ stato celebrato il ‘No Salvini day’, da Cagliari a Napoli, hanno sfilato, per gli organizzatori, 100mila studenti, al grido di “Giu’ la maschera. Non e’ questo il cambiamento”.

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Le manifestazioni hanno avuto accenti e toni diversi: il corteo di Milano organizzato dai collettivi studenteschi e dai centri sociali e’ stato in aperta contestazione del vicepremier e ministro dell’Interno. In piazza del Duomo sono state bruciate bandiere della Lega e dell’M5s, uova e petardi sono stati lanciati contro gli agenti in tenuta antisommossa a pochi metri dal consolato Usa, una delle tappe del corteo scelta per mostrare vicinanza alla ‘carovana migrante’ che tenta di varcare la frontiera con il Messico, mentre in via Turati tra i binari del tram e’ stato scritto ‘no borders’, sistemando un manichino per rappresentare le vittime della migrazione. A Roma – dove il corteo e’ partito dalla Piramide e si e’ concluso a Trastevere davanti al ministero della Pubblica Istruzione – un fantoccio di Salvini e’ stato appeso con una corda da Ponte Sublicio, nel cuore della citta’.

Alle azioni degli studenti di Roma e Milano, Salvini ha replicato con un tweet: “Bruciare bandiere, immagini, simboli, libri… Non e’ bello. Noi all’odio e all’ignoranza risponderemo comunque sempre con le idee e con il sorriso, amici”. Duro anche il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti: manifestare “in questo modo”, ha rilevato, e’ “incivile, maleducato, e non in linea con l’obiettivo di fare sentire certi bisogni”. E nel pomeriggio la Rete degli studenti Medi e l’Unione degli Universitari ha organizzato un flash mob davanti a Montecitorio: un gigantesco scontrino “per presentare il conto al Governo” con vergati, voce per voce, “gli investimenti indispensabili in istruzione”. Sui due cortei che hanno attraversato Napoli si e’ espressa la ministra per il Sud Barbara Lezzi nel suo intervento all’Universita’ Federico II. “Oggi ci sono i ragazzi che manifestano qui a Napoli perche’ – ha detto – le scuole cadono a pezzi e hanno ragione. Eppure i fondi ci sono e sarebbe interessante sapere perche’ non sono stati spesi. Forse non vengono investiti perche’ questo tipo di lavori non hanno un ritorno elettorale immediato”.

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Le bandiere bruciate sono state pero’ criticate anche da politici dell’opposizione che sostengono gli studenti, come Piero Fassina e Laura Boldrini di Leu. “Continuate a fare le vostre battaglie con la forza delle idee, senza cedere alla violenza e alle provocazioni. Io sono al vostro fianco!”, ha puntualizzato l’ex presidente della Camera. Fassina ha invitato a non fare “il gioco di un governo che racconta e affronta ogni questione sociale come problema di ordine pubblico”. Mentre per il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga e’ “importante far tornare l’educazione civica in alcune scuole perche’ bisogna far tornare il rispetto”. E’ stata, invece, “una mobilitazione studentesca molto spontanea che rifiuta la cultura dell’odio e le politiche del governo che colpisce i giovani nel loro futuro”, secondo il candidato alla segreteria del Pd Nicola Zingaretti.

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