Putin domani in Giappone, difficile accordo su disputa isole. Con Abe, il capo del Cremlino punta al business

Putin domani in Giappone, difficile accordo su disputa isole. Con Abe, il capo del Cremlino punta al business
14 dicembre 2016

Il presidente russo Vladimir Putin inizia domani un’attesa visita in Giappone, ma speranze di fare un passo decisivo verso la soluzione dell’annosa disputa territoriale che impedisce a Mosca e Tokyo di firmare un trattato di pace, secondo gli osservatori, non ve ne sono. Semmai i risultati migliori sono attesi sul fronte economico. L’appuntamento per il vertice con il primo ministro Shinzo Abe è nella prefettura di Yamaguchi, che è quella d’origine del capo dell’esecutivo nipponico. Abe aveva suscitato qualche entusiasmo a maggio, quando incontrò a Sochi il leader del Cremlino, sostenendo che si sarebbe lavorato a un “nuovo approccio” per trovare una soluzione alla questione territoriale e proponendo un piano in otto punti di cooperazione economica con Mosca. Ma i colloqui che si sono susseguiti da allora non hanno confermato un cambio di passo.

La contesa attorno alle isole Curili meridionali – Iturup (Etorofu in giapponese), Shikotan, Kunashir (Kunashiri), le isolette Habomai – è aperta da quando, nel 1945, le forze sovietiche le occuparono. Sia il Giappone, che le chiama Territori settentrionali (Hoppo ryodo), che la Russia considerano quelle isole parti integranti del loro territorio. La mancata soluzione della disputa è l’ostacolo che impedisce, dalla fine della seconda guerra mondiale, a Tokyo e Mosca di stipulare un trattato di pace nonostante i due paesi abbiano regolari rapporti diplomatici e siano importanti partner commerciali. Sostanzialmente, le due posizioni restano ferme. Mosca resta ferma all’ultima apertura, fatta nel 1956, quando disse che avrebbe trasferito le isolette Habomai e Shikotan (quindi non Kunashir e Iturup) al Giappone, ma solo dopo la firma di un trattato di pace. Questa posizione è stata ribadita anche nell’intervista rilasciata ieri da Putin al giornale giapponese Yomiuri shimbun e alla Nippon TV, anche se il presidente russo ha auspicato la fime si un trattato, l’assenza del quale “è un anacronismo ereditato dal passato che deve essere rimosso”. Ma ha ribadito: “Noi dobbiamo capire che gli esiti di quella terribile tragedia del XX secolo, conosciuta come seconda guerra mondiale, sono sanciti in documenti internazionali”. Per quanto riguarda invece il piano in otto punti proposto da Abe, a dire di Putin non può essere la contropartita per la soluzione della disputa, bensì lo strumento per creare “la necessaria atmosfera”.

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I rapporti tra Mosca e Tokyo stanno comunque registrando, nel complesso, qualche miglioramento, sebbene il Giappone applichi sanzioni per la questione ucraina assieme agli altri alleati. E, se sulla disputa territoriale probabilmente non ci saranno svolte, c’è molta attesa per gli esiti economici del vertice. Gli interscambi commerciali hanno registrato una forte battuta d’arresta, con un calo nel 2015 del 31 per cento dovuti principalmente alla caduta del prezzo delle commodities, all’indebolimento delle valute dei due paesi e alla politica delle sanzioni, secondo quanto ha riferito Mosca. Veranno firmate decine di accordi e memorandum d’intesa e verranno svelati 30 progetti in diversi settori che, secondo quanto ha detto il ministro del Commercio e dell’Economia nipponico Hiroshige Seko, avranno la caratteristica di essere “win win”. In particolare Mosca punta a un incremento degli investimenti giapponesi per contribuire a ridare ossigeno all’economia russa toccata dal calo del prezzo dei combustibili e dalle sanzioni. Tuttavia, da questo punto di vista, resta il tema dell’opportunità politica: per Tokyo potrebbe non essere così semplice investire massicciamente in una Russia sottoposta a sanzioni. E in questo senso un disgelo Russia-Usa, con l’arrivo alla Casa bianca di Donald Trump, aiuterebbe.

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