Il Qatar a Paesi Golfo: nessun passo indietro. Trump: stop fondi a terroristi

3 luglio 2017

Il Qatar ha consegnato oggi all’emiro del Kuwait, mediatore nella crisi del Golfo, la sua risposta ufficiale alle 13 richieste avanzate da Arabia Saudita, Bahrein, Emirati arabi uniti ed Egitto, che hanno rotto i rapporti diplomatici con Doha, accusandola di sostenere il terrorismo. Sebbene i contenuti della “lettera di risposta scritta” non siano ancora noti, questa mattina le autorità qatariote hanno comunque confermato la loro posizione, rigettando le richieste avanzate, giudicate eccessive e lesive della sovranità del Qatar. Fra queste figurano la chiusura della rete tv Al Jazeera, la chiusura di una base militare turca, la limitazione delle relazioni con l’Iran. Il ministro Mohammed ben Abderrahman al-Thani è giunto oggi in Kuwait, che sta mediando tra le parti, per consegnare la risposta ufficiale dell’emiro del Qatar Sheikh Tamim bin Hamad Al-Thani, poche ore dopo la proroga di 48 ore dell’ultimatum concessa dai Paesi del Golfo e dal loro alleato egiziano. Mercoledì prossimo proprio la capitale dell’Egitto, il Cairo, ospiterà una riunione dei capi della diplomazia di Arabia saudita, Emirati, Bahrein ed Egitto, che servirà per fare il punto sulla situazione e decidere “ulteriori misure riguardo al Qatar”.

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Intanto, ieri il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ribadito “l’importanza di bloccare i finanziamenti del terrorismo”, un obiettivo che ha giudicato “essenziale” e di “screditare l’ideologia estremista” durante delle conversazioni telefoniche separate con il re dell’Arabia Saudita, il principe ereditario di Abu Dhabi e l’emiro del Qatar, ha precisato in un comunicato la Casa Bianca. Riferendo in una nota dei colloqui avuti ieri da Trump, Washington ha spiegato inoltre che secondo il presidente americano “l’unità nella regione è fondamentale” per combattere il terrorismo. La crisi ha sollevato grande preoccupazione per una crescente instabilità nella regione, sede di alcuni dei maggiori esportatori di energia nel mondo e di alcuni importanti alleati occidentali, che ospitano basi militari statunitensi. Il ministro degli Esteri tedesco Sigmar Gabriel, che oggi inizia un tour in diversi stati del Golfo, ha chiesto “un dialogo serio” per porre fine alla crisi. “Siamo preoccupati dal fatto che la diffidenza e la mancanza di unità possano indebolire tutte le parti interessate e l’intera penisola”, ha detto il capo della diplomazia di Berlino, che sarà in visita in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar.

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