“Quei nove minuti e mezzo che rivoluzionarono l’Italia”

“Quei nove minuti e mezzo che rivoluzionarono l’Italia”
Emilio Fede
27 gennaio 2019

Ha vissuto minuto per minuto a fianco di Silvio Berlusconi fino a quando s’è accesa la luce rossa della telecamera del Tg 4. Erano le 17,30 del 26 gennaio 1994 quando l’allora imprenditore-editore fece la sua apparizione sugli schermi tv di tutta Italia, annunciando la sua discesa in campo. E, ancora oggi, come allora, Emilio Fede, ricorda “commosso” quei nove minuti e ventinove secondi di videomessaggio trasmessi dagli studi del suo telegiornale. E, prima che andasse in onda, ricorda anche un Berlusconi “convinto ed emozionato, perché in quel momento si giocava il futuro dell’Italia”.

Dottor Fede, sono trascorsi venticinque anni dal quel video messaggio di cui lei oltre che testimone è stato protagonista.

“Tutto nasce dopo un momento di preoccupazione politica, quando Achille Occhetto ha dichiarato di essere la guida di una gioiosa macchina da guerra per conquistare il governo e in quel momento, chi non era d’accordo, come abbiamo visto, hanno preso l’annuncio di Berlusconi come un impegno, per loro, di partecipare a una campagna elettorale che poi ha portato alla vittoria dello stesso Berlusconi”.

Ieri, il leader di Forza Italia in campo perché “preoccupato” da Occhetto, oggi da Di Maio?

“Certo, per quanto Di Maio non possa essere paragonato a Occhetto, al massimo poteva fargli da portaborse… Di certo, questa discesa in campo di Berlusconi è la testimonianza di un momento di confusione per il Paese e che crea un problema generale. Ci sono schierati il M5s e la Lega, e poi c’è l’area moderata, chiamiamola centrodestra, con Berlusconi che ha deciso di impegnarsi in prima persona per dare una mano al Paese. E ora, il suo concreto impegno, è quanto mai opportuno. Adesso ci sono delle situazioni che lasciano altrettanto perplessi. Non parliamo di comunisti che avanzano, ma di forze politiche che preoccupano un poco come i Cinquestelle”.

Pensa che anche in questa tornata il Cavaliere possa fare la differenza.

“Certamente sì, perché quando parliamo di Berlusconi non parliamo solo di Forza Italia, ma anche di tutta un’area moderata che in lui si riconosce. E parliamo pure di forze politiche a lui vicine, come Fratelli d’Italia. Quindi, nel fare le somme, quei 12-13-14 punti percentuali che i sondaggi danno a Fi, darebbero uno slancio alla coalizione. Se poi pensiamo a Salvini che marcia trionfalmente… perché no. Si può anche ipotizzare un governo diverso da questo”.

Di come parla sembra convinto che l’esecutino gialloverde non arrivi a fine anno.

“Io non mi auguro il peggio. Augurandomi il meglio, di certo l’aria che tira non è serena. L’accordo tra Di Maio e Salvini, che fino a qualche tempo fa sembrava incrollabile, oggi annaspa.

C’è chi sostiene che Berlusconi ha deciso di candidarsi per tornare protagonista in Europa.

“Sono d’accordo. La leadership a livello europeo di Berlusconi non si è mai indebolita. Sì, si segue con molta attenzione l’avanzata di Salvini, di altri partiti, all’interno del Partito popolare europeo la figura di Berlusconi è indubbiamente protagonista”.

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