Ragazza di 18 anni morta per aver rifiutato la chemioterapia, genitori indagati per omicidio colposo

Ragazza di 18 anni morta per aver rifiutato la chemioterapia, genitori indagati per omicidio colposo
27 aprile 2017

Dopo che una ragazza di 18 anni e’ morta lo scorso anno perche’ aveva rifiutato la chemioterapia, la procura di Padova ha iscritto i genitori nel registro degli indagati per omicidio colposo aggravato dalla previsione dell’evento. A renderlo noto la stessa Procura. I genitori, ha spiegato il procuratore capo Matteo Stuccilli, “violando l’obbligo di tutela insito nella potesta’ genitoriale, da un lato si opponevano alla terapia chemioterapica, osteggiata fin dal primo intervento medico, dall’altro ingeneravano nella figlia Eleonora una falsa rappresentazione della realta’ sia in ordine alla gravita’ e mortalita’ della patologia da cui era affetta (leucemia linfoblastica acuta) sia con riferimento alla idoneita’ e adeguatezza curativa soltanto dei rimedi da essi proposti, privi di qualsiasi validita’ scientifica. In tal modo inducevano in Eleonora il falso convincimento che la terapia chemioterapica fosse non solo non necessaria ma addirittura nociva e interferivano in ogni scelta medica”. L’ipotesi dei magistrati e’ che ai genitori della 18enne, a cui e’ stato notificato oggi l’avviso di chiusura delle indagini, abbiano messo in atto “una serie di accorgimenti per svuotare e frustrare i provvedimenti adottati dal Tribunale per i Minorenni di Venezia per impedire ogni possibile interferenza di terzi nella falsa rappresentazione da loro indotta nella giovane”. L’indagine e’ partita dal fascicolo aperto presso il tribunale dei minori e sono stati sentiti tutti i medici – in Italia e all’estero – che hanno avuto in cura la giovane, compreso il medico di base.

LA STORIA 

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Lei e la sua famiglia erano e sono tuttora sostenitori delle cure alternative e hanno rifiutato fino alla fine la chemioterapia, prima nel reparto di Oncoematologia di Padova e poi all’ospedale di Schiavonia. Come spiega la Tribuna, i genitori seguono la filosofia dell’ex medico tedesco Ryke Geerd Hamer, secondo cui le malattie non sarebbero altro che una risposta dell’organismo a traumi psicologici irrisolti. Nel caso specifico, secondo loro, sarebbe insorta dopo la morte prematura del fratello Luca a soli 22 anni. Tutto è cominciato più di un anno fa, con Eleonora ancora minorenne. Le viene diagnosticata la malattia e il padre e la madre si oppongono con tutte le forze alle cure tradizionali tanto da decidere di dimetterla volontariamente. Immediata la segnalazione al tribunale dei Minori da parte della direzione dell’Azienda ospedaliera. Nel giro di poche settimane è decaduta la patria potestà e il tutore di Eleonora è diventato il professor Paolo Benciolini di Medicina Legale. Dopo una difficile mediazione la famiglia è riuscita ad ottenere che la figlia venisse ricoverata in Svizzera, in una struttura dov’è possibile seguire percorsi alternativi alla medicina tradizionale. In quell’ospedale la 18enne è stata curata con preparati a base di cortisone e, nelle ultime settimane con dosi massicce di vitamina C.

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