Raggi indagata per la nomina del fratello di Marra. La sindaca: “Sono serena, ho fiducia nella magistratura”

Raggi indagata per la nomina del fratello di Marra. La sindaca: “Sono serena, ho fiducia nella magistratura”
24 gennaio 2017

I guai, come previsto, sono arrivati dall’ex Raggio Magico. Inchieste, rilievi dell’Anac e anche errori pubblicamente ammessi dalla sindaca riconducono sempre all’ormai ex gruppo di fedelissimi di Raggi un tempo potenti ormai in disgrazia e fonte di potenziali problemi. L’inchiesta sulle nomine fatte dalla neo amministrazione, oggi costate un invito a comparire alla sindaca, è la più spinosa: riguarda anche la designazione a capo del Dipartimento Turismo di Renato Marra, fratello di Raffaele, ex capo del personale poi arrestato. Una nomina che secondo l’Anac è avvenuta in pieno conflitto di interessi che gravava proprio su Raffaele Marra, poi arrestato per un’altra vicenda, e del quale la sindaca era consapevole. Inoltre Anac ha rilevato che Raggi si è contraddetta sostenendo “da un lato che l’istruttoria sulla nomina è stata effettuata in totale autonomia” e dall’altro affermando di conferire il riconoscimento “come risultante dall’istruttoria svolta dalle strutture competenti ai sensi della disciplina vigente”.

LA NOMINA La nomina di Renato Marra è stata poi revocata dalla stessa sindaca che ha ammesso pubblicamente, riguardo la figura di Raffaele Marra di avere fatto “errori di valutazione”. E, sempre sul versante nomine, anche quella dell’ex capo della segreteria Salvatore Romeo è sotto la lente dei pm. Romeo, fortemente voluto dalla sindaca a capo della segreteria, fu nominato attraverso “una procedura anomala” che ha fatto scattare anche qui un’indagine Anac: funzionario capitolino dal ’99, è stato messo in aspettativa e riassunto a tempo determinato con stipendio triplicato. Protestò l’allora capo di Gabinetto Carla Raineri, che su questo fece un esposto, e parere sfavorevole fu fornito dall’allora capo dell’avvocatura Rodolfo Murra che giudico’ la prassi illegittima. “Fui sottoposto a pressioni per cambiare parere”, disse in un’intervista Marra. Le altre due inchieste non vedono implicata la Raggi direttamente ma colpiscono due sue ex uomini di fiducia, lo stesso Raffaele Marra e l’ex assessore all’ambiente Paola Muraro, costretta a dimettersi perchè indagata prima della riformulazione del codice M5S.

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L’ARRESTO L’arresto di Raffaele Marra risale al 16 dicembre scorso e fu un vero terremoto per la giunta capitolina anche se a portare in carcere l’ex capo del personale ed ex vice capo gabinetto del Campidoglio è un’inchiesta di corruzione, che coinvolge anche l’immobiliarista Sergio Scarpellini, su fatti antecedenti la sua nomina nell’amministrazione Raggi. Muraro invece lasciò perchè indagata per reati ambientali, anche qui per fatti antecedenti la sua presenza in giunta, ovvero quando era consulente di Ama. “Oggi mi è giunto un invito a comparire dalla Procura di Roma nell’ambito della vicenda relativa alla nomina di Renato Marra a direttore del dipartimento Turismo che, come è noto, è già stata revocata. Ho informato Beppe Grillo e adempiuto al dovere di informazione previsto dal Codice di comportamento del MoVimento 5 Stelle”. Così la sindaca di Roma sulla sua pagina Fb. “Ho avvisato – ha proseguito – i consiglieri di maggioranza e i membri della giunta e, nella massima trasparenza che contraddistingue l’operato del M5S, ora avviso tutti i cittadini. Sono molto serena, ho completa fiducia nella magistratura, come sempre. Siamo pronti – ha concluso – a dare ogni chiarimento”.

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