Rai Way, tra allarmi e ironie politici contro Mediaset. Tranne Forza Italia

Rai Way, tra allarmi e ironie politici contro Mediaset. Tranne Forza Italia
25 febbraio 2015

di Enzo Marino

Tra allarmi di un potenziale conflitto di interessi e commenti ironici, il mondo politico, tranne ovviamente Forza Italia, boccia l’offerta pubblica di acquisto e di scambio lanciata da Ei Towers, controllata di Mediaset, su Rai Way. A fare la voce grossa contro l’operazione che comunque valorizzerebbe le torri di trasmissioni della Rai per oltre 1,2 miliardi di euro Pd e Movimento 5 Stelle. Per il segretario della Commissione di Vigilanza, Michele Anzaldi (Pd) “l’offerta di Mediaset appare poco comprensibile. Il governo è stato chiaro su Rai Way: la quotazione in borsa è stata vincolata alla cessione di una quota non superiore al 49%, il controllo delle torri resta saldamente in mano pubblica”. I deputati M5s della Commissione Trasporti e Tlc della Camera auspicano “un intervento deciso dell’Antitrust per scongiurare la creazione di un monopolio in un mercato strategico a tutela dei consumatori e degli operatori”. Mentre Robero Fico (5 Stelle), presidente della Commissione di Vigilanza, ricorda che Berlusconi lo definì “buffone” nel maggio scorso “perché denunciavo la possibilità di un’intesa tra lui e Renzi sulla vendita di Rai Way”. Se altri nel Pd, come Federico Fornaro, sostengono che “basta rispondere no all’Opa Mediaset” e come Laura Cantini che definisce l’offerta “non accettabile” o in Sel, con Nicola Fratoianni che si appella al governo per dire “chiaramente cosa fare per proteggere Rai Way”, c’è chi si affida all’ironia come l’ex segretario Democratico, Pierluigi Bersani.

“Prima Mondadori-Rcs, poi Mediaset-Raiway, ora mi aspetto che il Milan compri l’Inter”, scrive su Twitter. Di tutt’altro avviso in Forza Italia. Secondo il senatore Altero Matteoli ora la sinistra “dopo aver impedito a Berlusconi di svolgere la sua legittima attività politica vuole impedirgli l’esercizio di quella imprenditoriale”. Il consigliere politico, Giovanni Toti, pur premettendo di non conoscere i termini dell’operazione osserva di vedere con “con favore qualsiasi iniziativa di aggregazione nei settori delle Tlc, Tv ed editoria”, dal momento che la concorrenza è a livello globale. Anche sul fronte sindacale, tuttavia, l’Opa Mediaset non raccoglie consensi. Per la Slc-Cgil “saremmo di fronte all’ennesimo conflitto di interessi per cui il principale concorrente privato deterrebbe quote rilevantissime della principale struttura del servizio pubblico radiotelevisivo”. E così l’Usigrai che giudica “allarmante” l’Opa sulle torri. “Se andasse in porto – sostiene il sindacato Rai – determinerebbe una concentrazione tale da mettere a rischio anche la libertà di informazione”. “Mugugni” politici e sindacali a parte, da osservare che borsa e analisti plaudono al maxi polo delle torri. I titoli di Ei Towers e di Rai Way sono saliti, rispettivamete, oltre il 7 ed il 14% e gli esperti sostengono che l’integrazione comporterà “significative sinergie” mentre le preoccupazioni regolamentari dovrebbero essere risolte con “un attento controllo delle tariffe”.

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