Rapporto dem Usa, Italia rischia interferenza Russia in elezioni

Rapporto dem Usa, Italia rischia interferenza Russia in elezioni
Il Cremlino, sede delle istituzioni governative nazionali della Russia
11 gennaio 2018

L’opposizione democratica al Congresso Usa ha sollevato nuove preoccupazioni sull’interferenza della Russia nelle elezioni di almeno 19 nazioni europee, Italia inclusa. Lo ha fatto in un rapporto commissionato dal senatore Benjamin L. Cardin, lungo 206 pagine e intitolato “L’assalto asimmetrico di Putin alla democrazia in Russia e in Europa: implicazioni per la sicurezza nazionale Usa”. Stando al documento, alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo “l’Italia potrebbe essere un target dell’interferenza elettorale del Cremlino, che probabilmente cercherà di promuovere partiti che sono contrari a un rinnovo delle sanzioni Ue contro la Russia” per via di quella che viene chiamata “aggressione in Ucraina”, a cui nel marzo 2014 Mosca strappò la penisola di Crimea dopo avere condotto un referendum. Oltre ad accusare il presidente Donald Trump, un repubblicano, di aver fallito nel contrastare le minacce in arrivo da Mosca, punite anche da Barack Obama sul finire della sua presidenza nel dicembre 2016, il documento dedica tre pagine esclusivamente al nostro Paese. Si comincia dicendo che “negli ultimi anni in Italia c’è stata una ripresa dei partiti populisti anti-establishment che hanno fatto presa nella popolazione e che hanno raggiunto qualche successo”. Secondo il rapporto, alcuni di questi partiti sono “forti sostenitori della politica estera del Cremlino e hanno ampiamente usato Fake News e teorie del complotto nelle loro campagna media”. La Lega viene citata quattro volte (con la parola “Nord”, anche se ormai decaduta); il Movimento 5 Stelle, una.

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Dall’analisi del rapporto, fatto mettendo insieme un’accozzaglia di informazioni raccolte in passato dalla stampa come BuzzFeed o il New York Times, il Movimento 5 Stelle ne esce apparentemente distrutto; viene di fatto descritto come una fonte di notizie false e talvolta promosse da RT, il network controllato da Mosca. Utilizzando gli stessi metodi, volendo discutibili per un rapporto congressuale, gli autori del documento citano notizie secondo cui la Lega ha siglato accordi con il Cremlino, da cui “potrebbe anche avere ricevuto fondi dai servizi per la sicurrezza russi”. Lo stesso rapporto ammette che “non ci sono prove che il M5S stia ricevendo finanziamenti da Mosca”, ma poi cita quanto fu rifererito da Business Insider, che a sua volta citava un funzionario italiano secondo cui alcuni dei nostri partiti sono “vulnerabili alle interferenze”. Dal referendum del dicembre 2006 che costò la presidenza del consiglio a Matteo Renzi, “il governo italiano ha iniziato a prendere azioni per meglio difendere la popolazione dalle fake news e dalle campagne di disinformazione”. Perché la disinformazione “arriva anche da fonti interne” e non solo dall’estero. In questo contesto viene ricordata l’iniziativa di Laura Boldrini. La parte dedicata al nostro Paese si conclude dicendo che “il governo Usa deve aiutare l’Italia a garantire un processo democratico contro l’interferenza straniera”. Il motivo? “L’Italia è un alleato essenziale della Nato e un membro chiave dell’Ue, che nel 2018 voterà per decidere se mantenere o meno le sanzioni contro la Russia per le sue attività in Ucraina”.

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