Rapporto Usa-Cuba, Trump boccia Obama. Ma non stravolge l’accordo

Rapporto Usa-Cuba, Trump boccia Obama. Ma non stravolge l’accordo
18 giugno 2017

Donald Trump ha attaccato l’amministrazione precedente, quella democratica di Barack Obama, rea dal suo punto di vista di avere realizzato un disgelo con il regime cubano per la prima volta in mezzo secolo. Come suo solito il presidente Usa vuole dettare le sue condizioni rendendo più complicato per gli americani viaggiare sull’isola comunista e per le aziende fare business all’Avana. Ma anche se ha promesso di “cancellare completamente” le misure volute dal suo predecessore, alcune di loro restano in vigore. “Sto cancellando l’accordo dell’ultima amministrazione con Cuba”, che secondo Trump avvantaggia solo la nazione caraibica e dunque non mette l’America al primo posto. Alcune misure del suo predecessore tuttavia restano in vigore: le relazioni diplomatiche sull’asse Washington-Avana, aperte nel 2015, restano tali così come le rispettive ambasciate (quella Usa fu chiusa nel 1961 dopo la rivoluzione cubana). Non ci saranno inoltre nuove restrizioni rispetto a quelle in essere in merito alla tipologia di prodotti cubani che gli americani possono portare a casa come i sigari e il rum. Lasciare l’ambasciata Usa a Cuba, ha detto Trump, è una scelta fatta “nella speranza che i nostri Paesi possano determinare una rotta migliore”. E al regime ha detto: “Venga al tavolo per un nuovo accordo che sia nel migliore interesse di entrambe i popoli”.

Sostenendo che Obama ha praticamente chiuso un occhio di fronte alle violazioni sui diritti umani compiute a Cuba, Trump ha promesso da Miami (Florida) di “esporre i crimini del regime Castro”. Perché – è la sua tesi – l’amministrazione precedente “ha siglato un’intesa con un governo che sparge violenza e instabilità nella regione e in cambio non ha ottenuto nulla, non ha lottato abbastanza… ma ora siamo noi a comandare”. L’idea della Casa Bianca è che “l’allentamento delle restrizioni su viaggi e commercio non aiuta il popolo cubano ma arricchisce solamente il regime cubano”. Per questo Trump vuole impedire attività commerciali con entità controllate dai servizi militari e d’intelligence cubani favorendo invece (non si sa come) lo sviluppo di relazioni tra privati Usa e cubani. Nessuna delle nuove misure annunciate da Trump avrà effetto immediato. Nei mesi a venire le varie agenzie governative emetteranno le direttive. Nel frattempo, la volontà del presidente Usa è stata criticata sia da destra sia da sinistra: i suoi passi indietro su Cuba sono visti dai repubblicani come insufficienti e dai democratici come una semplice mossa di protesta per quanto fatto da Obama, che annunciò lo storico disgelo – ottenuto grazie anche al ruolo di mediatore di papa Francesco – alla fine del 2014 e che lo portò sull’isola nel 2016, rendendolo il primo presidente ad andare a Cuba in oltre 50 anni.

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