Razzismo, in Germania scoppia il “caso Ozil”. Il centrocampista lascia la nazionale tedesca

23 luglio 2018

La decisione di Mesut Ozil di smettere di giocare per la Germania ha scatenato una polemica sul razzismo a Berlino, e conquistato l’applauso di Ankara con un ministro turco che ha definito “un gol contro il virus del fascismo”. Dopo settimane di silenzio su una foto controversa con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan a maggio, che ha suscitato domande sulla sua lealta’ verso la Germania, il caso Ozil e’ scoppiato ieri.

Il centrocampista dell’Arsenal ha pubblicato una dichiarazione di quattro pagine che critica i capi della Federcalcio tedesca (DFB), gli sponsor e i media. Ozil, elemento chiave della squadra che ha vinto i Mondiali del 2014, ha accusato la direzione del DFB, in particolare il suo presidente Reinhard Grindel, di non essersi schierato con lui contro i suoi critici. “Agli occhi di Grindel e dei suoi sostenitori, io sono tedesco quando vinciamo, quando si perde torno ad essere un immigrato, ma non rinneghero’ mai le mie origini e i miei due cuori, uno tedesco e l’altro turco”, ha scritto sui social Ozil. Nella foto con Erdogan comparivano anche Ilkay Gundogan, centrocampista del Manchester City e Cenk Tosun, attaccante dell’Everton.

Entrambi nati in Germania, il primo nazionale tedesco, il secondo ha scelto di indossare la maglia della Turchia. Il centrocampista ventinovenne ha dichiarato di essere fedele a entrambe le sue origini turche e tedesche e ha insistito che non intendeva rilasciare dichiarazioni politiche comparendo con Erdogan poco prima della fase finale della Coppa del Mondo. “Ho due cuori, uno tedesco e uno turco”, ha detto Ozil, che e’ stato ripetutamente selezionato per le critiche dopo che la triste prestazione della Germania alla Coppa del Mondo li ha visti crollare dopo le fasi a gironi. La dichiarazione esplosiva di Ozil, in tre distinti post su Twitter e Instagram, e’ stata apprezzata dal governo turco di Erdogan, che ha sostenuto una campagna contro cio’ che Ankara vede come crescente islamofobia in Europa.

“Mi congratulo con Mesut Ozil che lasciando la squadra nazionale ha segnato il gol piu’ bello contro il virus del fascismo”, ha scritto il ministro della Giustizia Abdulhamit Gul su Twitter. La posizione di Ozil e’ stata accolta da un misto di sgomento e indignazione in Germania. Il ministro della Giustizia Katarina Barley ha scritto su Twitter che e’ un “segnale di allarme se un grande calciatore tedesco come Mesut Ozil non si sente piu’ desiderato nel suo paese o rappresentato dalla DFB”.  Anche Cem Ozdemir del partito dei Verdi, di origini turche, ha espresso sgomento che “i giovani tedeschi-turchi hanno ora l’impressione di non avere un posto nella squadra nazionale tedesca”. Allo stesso tempo, Ozdemir ha espresso disappunto per il fatto che Ozil “non ha tenuto fede alla sua funzione di dare esempi” non prendendo le distanze da Erdogan.

Il giornale piu’ venduto del paese, Bild, accusa Ozil definendo la sua dichiarazione una “lamentosa rassegnazione” e rinfacciandogli per aver ammassato “critiche a tutti tranne che a se stesso”. Bild, che per settimane ha chiesto l’uscita di Ozil dalla formazione tipo, aggiunge che: “La visione del mondo di Ozil qui e’ pericolosamente vicina a Erdogan e ai suoi despoti”. La DFB non ha aperto bocca, e in una prima reazione dei suoi ex compagni di squadra, il difensore Jerome Boateng ha scritto su Twitter usando solo la parola turca per “fratello”: “E’ stato un piacere, Abi”. L’ex capo della DFB Theo Zwanziger ha avvertito che la debacle e’ stata un “duro colpo agli sforzi di integrazione nel nostro paese che vanno oltre il calcio”. Per Tagesspiegel, l’intera faccenda era uno “spartiacque per lo sport, la politica e la societa’”.

Mentre il giornale ha osservato che il pensiero di Ozil secondo cui una fotografia poteva essere non politica era “ingenuo”, ha detto che la debacle aveva conseguenze di vasta portata.  “Alla fine, Ozil non e’ caduto a causa di Grindel, ma a causa di uno stato d’animo populista e riscaldato in Germania”, ha detto. “Il pericolo esiste perche’ molti che hanno anche radici familiari in altri paesi o culture, possono capire l’umore di Ozil, e questo deve essere contrastato rapidamente e in modo decisivo. “Perche’ e’ in gioco piu’ del semplice futuro della squadra nazionale di calcio tedesca”. Ozil, originario di Zonguldak, provincia del Mar Nero occidentale, ha iniziato la carriera nel Werder Brema, per poi passare al Real Madrid e all’Arsenal.

Si e’ laureato campione del mondo con la maglia della Germania nel 2014, al suo attivo 92 presenze e 23 goal, nel ruolo di centrocampista offensivo. Intanto, non accennano a placarsi le polemiche scaturite dalla decisione del calciatore tedesco di origine turca, Mesut Ozil, di abbandonare la nazionale tedesca. Una presa di posizione sostenuta oggi da alcuni membri del governo turco. “Faccio i complimenti a Ozil, che lasciando la nazionale ha segnato il suo gol piu’ bello, contro il razzismo”, ha twittato il ministro della Giustizia turco Abdulhamit Gul. Messaggio di sostegno anche da parte del ministro dello sport di Ankara, Mehmet Kasapoglu, che ha definito Mesut Ozil “nostro fratello”, parlando di “sincero sostegno del governo alla sua onorevole causa”.

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