Regeni, Egitto rassicura Italia: “Ma nostra procura è indipendente”

Regeni, Egitto rassicura Italia: “Ma nostra procura è indipendente”
1 dicembre 2017

A indagare sul tragico “incidente” di Giulio Regeni è un procuratore “indipendente”. Lo dice più volte il ministro degli Esteri egiziano Sameh Hassan Shoukry, nel suo intervento di oggi al Forum Med 2017 a Roma. Se il caso del giovane ricercatore italiano, ucciso in Egitto a gennaio del 2016, è ancora aperto, è perché Nabil Sadeq non ha ancora raccolto tutti gli elementi per chiudere l’inchiesta. E il governo del Cairo non può fare nulla, se non ribadire l’interesse a “fare tutto quanto è possibile per portare a termine in maniera soddisfacente per tutti questa vicenda tragica”. Un interesse che trova fondamento nelle tensioni diplomatiche, economiche e commerciali tra i due Paesi, seguite alla tragica scomparsa di Regeni. “Non vogliamo essere segnati da questo incidente e riconosciamo che l’impatto che ha avuto è stato pesante”, ha commentato. Ricordando i recenti, lievi, progressi nella cooperazione giudiziaria tra il procuratore egiziano e quello di Roma, Shoukry ha evidenziato a più riprese la disponibilità del Cairo a collaborare. Una disponibilità che il capo della diplomazia ha attribuito alla magistratura “indipendente” del suo Paese, quasi a voler allontanare dall’esecutivo l’ombra di qualsiasi forma di ostruzionismo o mancata cooperazione nella ricerca della verità. “E’ la prima volta che un procuratore egiziano si apre così tanto alla collaborazione, consentendo a rappresentanti esteri di partecipare alle indagini e di avere accesso ai dati”, ha spiegato.

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“Questa collaborazione continuerà. Noi come governo incoraggiamo il nostro procuratore, che è indipendente, a proseguire la cooperazione che ha raggiunto livelli molto importanti. Vogliamo che questo episodio non nuoccia al rapporto” che abbiamo instaurato negli anni con l’Italia, ha commentato. Di certo, finora, c’è però che l’Italia ha ripetutamente chiesto e non ancora ottenuto l’intera documentazione dell’inchiesta e le immagini registrate dalle telecamere e relative agli spostamenti di Regeni prima della sua scomparsa. E su questo Shoukry non ha potuto fornire garanzie. Si tratta, secondo il ministro, di un’operazione che richiede tempo e pazienza. “Le immagini sono state cancellate”, ha detto. “Il sistema automatizzato le ha cancellate. Abbiamo speso molto per incaricare una società europea che possa recuperare le informazioni con un software speciale. Quando questo lavoro sarà terminato, fornirà i risultati al procuratore egiziano, che le condividerà con l’Italia. Quanto tempo ci vorrà, però, non lo sappiamo. Ma questo è un impegno vero, ufficiale, che è già stato preso. Io come governo mi impegno alla collaborazione”, ha provato a rassicurare, perché il rapporto tra Italia ed Egitto “è molto importante e benefico per entrambi, e non vogliamo che questo incidente finisca per rovinarlo”. askanews

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