Renzi apre a Alfano, ma il leader Ap tratta anche con Fi

Renzi apre a Alfano, ma il leader Ap tratta anche con Fi
3 agosto 2017

Renzi in Sicilia apre ad Alfano, ribadisce l’importanza della coalizione messa su con il ‘modello Palermo’, sottolinea che ci sono le condizioni perche’ possa avere la meglio. Ma la premessa e’ che non arrivera’ “nessun diktat o editto da Roma” ma solo un sostegno ai vertici locali: “Al Pd non interessa mettere una bandierina in piu’. Prima di qualunque cosa bisogna discutere di programmi”. L’orientamento e’ quello di puntare su un candidato civico, espressione della societa’ civile e non del partito. Ma il riferimento alla coalizione e’ un segnale al leader di Ap che nel frattempo continua ad essere al centro di un dialogo con Forza Italia. Martedì sera il ministro degli Esteri ha partecipato ad un vertice finito a tarda notte con Micciche’, Romano e Lombardo, per trovare una soluzione. Musumeci non ne era al corrente e non avrebbe apprezzato l’incontro, riferiscono fonti parlamentari. Oggi poi il candidato sull’isola ha avuto un colloquio proprio con il plenipotenziario azzurro. “Passi avanti ma non c’e’ ancora alcuna fumata bianca”, sottolineano fonti ben informate. L’intenzione di Musumeci e’ quella di andare avanti in ogni caso. Alternativa popolare, invece, ritiene che debba essere il candidato di tutti i partiti che potrebbero sostenerlo. “Deve convocare un tavolo e farci partecipare, dobbiamo avere pari dignita’”, il ‘paletto’ degli alfaniani che guardano al centrodestra e che chiedono arrivi una condivisione anche dai vertici romani di FI e Fdi. La soluzione prospettata da Forza Italia e’ legata anche alla legge elettorale: un patto per l’apparentamento nelle regioni dove gia’ Ap governa insieme al partito azzurro. Ovvero la Sicilia replicherebbe lo schema portato avanti in Lombardia e Liguria. In questo modo Ap potrebbe ‘entrare’ al Senato con la soglia di sbarramento del 3% e non con quella dell’8.

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Ma Fratelli d’Italia non e’ d’accordo. C’e’ il veto della Meloni che oggi è in Sicilia per un mini tour. Fdi prospetta un escamotage diverso: va bene l’alleanza con Ap ma solo se si ‘traveste’ in una lista civica, se Alfano non fa neanche campagna elettorale in Sicilia. Insomma se non entra in coalizione. “E’ proprio quello che e’ successo in Liguria e Lombardia”, ricorda La Russa. Il ‘piano B’ degli uomini di Alfano, invece, e’ costruire in Sicilia un’aggregazione al centro con l’Udc e Fitto e puntare su un candidato civico (potrebbe essere l’ex rettore di Palermo Lagalla). Quindi se Musumeci non cambiera’ il suo ‘profilo’ si cerchera’ un’altra strada. Tuttavia le parole di Renzi riaprono la partita e del resto Alternativa popolare continua ad essere spaccata. C’e’ chi, in primis Castiglione, punta ad un accordo con il centrodestra e chi, come Misuraca, vuole che Ap continui la collaborazione con i dem. Su questa ultima tesi concorda Casini che punta su D’Alia. Intanto ieri Verdini ha riunito i suoi al Senato per un saluto prima delle vacanze. “La Sicilia – ha osservato – e’ un laboratorio nazionale. Dall’esito delle elezioni si capira’ molto anche in vista delle Politiche”. L’invito rivolto ai suoi e’ quello di aspettare i giochi sulla legge elettorale ma molti esponenti di Ap e anche qualcuno di Scelta civica e’ orientata a stringere accordi con chi sta portando avanti l’operazione della nascita della quarta gamba del centrodestra.

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