Renzi, fiducia in picchiata. Persi due punti in 7 giorni

Renzi, fiducia in picchiata. Persi due punti in 7 giorni
26 marzo 2015

Le dimissioni del ministro Maurizio Lupi, oltre a scuotere il governo, fanno perdere due punti percentuali di fiducia a Matteo Renzi, che nell’ultimo sondaggio realizzato da Datamedia Ricerche per “Il Tempo” scivola dal 46% al 44%. Il risultato non brillante del presidente del Consiglio frena anche la corsa del Partito Democratico nelle intenzioni di voto. Rispetto alla scorsa settimana, infatti, il Pd arretra dello 0,3% e scende dal 37,4% al 37,1%. Una performance che comunque consente ai Dem di restare, con ampio margine, la prima forza politica nel paese. Anche se con un livello di consenso sensibilmente inferiore a quello fatto registrare alle elezioni europee dello scorso anno (40,8%). Un dato significativo è rappresentato dal fatto che – rispetto all’ultima rilevazione effettuata dall’istituto diretto da Natascia Turato – Renzi perde molto più terreno rispetto ai partiti che sostengono il suo governo. Un segno, forse, che l’appeal esercitato dal premier nei confronti dell’elettorato di centrodestra sta lentamente perdendo di intensità?

Ad approfittare della leggera frenata del Pd, comunque, sono Sinistra Ecologia Libertà (+0,1%) e Movimento Cinque Stelle (+0,2%), che si portano rispettivamente al 4,1% e al 19,7%. In quello che fu il centrodestra, invece, si consolida una tendenza di cui avevamo già discusso qualche settimana fa. In crescita, ancora una volta, la Lega Nord (+0,1%) al 14,5% e Fratelli d’Italia/Alleanza Nazionale (+0,2%) al 3%. Mentre perdono colpi Forza Italia (-0,1%) al 12,5% e Nuovo Centro Destra/Unione di Centro (-0,1%) al 2,4%. I partiti della destra “anti-Euro”, insomma, insieme raccolgono il 2,6% dei consensi in più rispetto alle due formazioni che aderiscono al Ppe. Appena due anni fa, alle elezioni politiche del 2013, il Popolo della Libertà (pur in sensibile calo rispetto alle precedenti consultazioni), raccoglieva ancora circa il 15,5% dei consensi in più rispetto a Lega Nord e Fratelli d’Italia. Oggi i rapporti di forza si sono drammaticamente invertiti.

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