Renzi imbraccia il trolley e prepara la volata. La strategia post primarie dell’ex premier

Renzi imbraccia il trolley e prepara la volata. La strategia post primarie dell’ex premier
17 aprile 2017

Bergamo, Milano e Bruxelles: dopo l’abbuffata di trasmissioni televisive, Matteo Renzi si terra’ lontano dalle telecamere per qualche giorno e tornera’ ad imbracciare il trolley diventato logo della sua campagna congressuale. Reduce da un lungo tour del Sud, la prossima tappa dell’ex premier sara’ Bergamo, citta’ natale di Maurizio Martina, cofirmatario della mozione di Renzi. Bergamo, nelle speranze dei promotori, sara’ solo il centro di una mobilitazione che dovrebbe coinvolgere tutto il Paese. “In Piazza per Renzi”, questo il nome dell’iniziativa, si sviluppera’ con volantinaggi e banchetti informativi. “Vogliamo raggiungere gli elettori democratici per chiedere loro di esserci e di dare forza a questo impegno unico in Italia – spiegano dal comitato Renzi-Martina – il congresso del Pd e’ una grande occasione di ascolto, partecipazione e scelta. Siamo un partito popolare che trova le sue migliori forze nel contatto diretto con i cittadini”. Il 25 aprile, Festa della Liberazione, dal comitato annunciano una iniziativa alla quale prendera’ parte Matteo Renzi. Non e’ escluso che l’ex presidente del Consiglio possa prendere parte alle manifestazioni a Milano, per lasciare alle alte cariche dello Stato la piazza principale di Roma, citta’ medaglia d’oro della Resistenza.

Il 28 aprile un evento a Bruxelles servira’ a ribadire qual e’ la bussola di Renzi sullo scacchiere europeo, ma non solo. Flessibilita’, crescita e rispetto degli impegni sui migranti da parte di tutti i Paesi dell’Unione. La crescita e’ anche la parola d’ordine che Matteo Renzi pone al Paese, rivolgendosi indirettamente anche al Governo, alle prese con il Documento di Economia e Finanza, da una parte, e con la ‘manovrina’ da 3,2 miliardi di euro chiesta da Bruxelles. Prima della tappa a Bruxelles, tuttavia, Renzi e’ atteso al confronto a tre con gli altri candidati dem. Il 26 aprile, a Milano, Renzi, Orlando ed Emiliano si sfideranno davanti alle telecamere di Sky. Ma quello milanese potrebbe non essere il solo confronto Tv se Matteo Renzi dovesse accettare l’invito dei suoi sfidanti a un secondo ‘match’ televisivo, stavolta su una rete Rai: “Vorrei che ci fosse piu’ attenzione sulle primarie. La strategia che sta seguendo Renzi e’ quella di tenere bassa l’attenzione, ma se va poca gente a votare a perdere e’ il Partito Democratico”, dice Orlando. “Consentire agli italiani di conoscere le diverse idee che animano il dibattito nel partito democratico ritengo debba essere un dovere di tutti i candidati”, spiega Michele Emiliano che rilancia: “Condivido la proposta di Orlando per uno specifico confronto televisivo sul servizio pubblico Rai e, aggiungo, su tutte le Tv commerciali che dovessero ritenere utile ospitare un nostro confronto”, aggiunge ancora. Parole che arrivano a poche ore dalla polemica sulle parole di Matteo Renzi che si dice convinto de successo delle primarie “al di la’ della partecipazione”.

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Parole che sembrano confermare la tesi di Orlando sull’interesse dell’ex premier a tenere bassa l’affluenza cosi’ da ‘congelare’ il risultato dei congressi nei circoli, dove Renzi si e’ affermato con oltre il 66 per cento. Numeri che confermano all’ex presidente del consiglio la necessita’ di guardare da subito a dopo le primarie. Sulla legge elettorale, innanzitutto, e sulla necessita’ di evitare una legge di Bilancio tutta sacrifici, per non lasciare campo ulteriore ai Cinque Stelle. E’ soprattutto sul primo punto che si concentra il dibattito nelle ultime ore. Nella compagine dem c’e’ chi e’ pronto a giurare che Renzi abbia pronta una proposta alle opposizioni. Le parole d’ordine sono sempre le stesse: governabilita’ e rappresentanza. La prima da assicurare con un premio di maggioranza adeguato, ma non spropositato, tale da garantire a chi vince di potere governare. L’altro punto da sottoporre alle opposizioni e’ una soglia di sbarramento tale da impedire la frammentazione della rappresentanza. A tutto questo si aggiunge l’offerta di eliminare i capilista bloccati, avanzata durante una intervista televisiva. Sarebbe questa l’ultima chiamata alle forze parlamentari per permettere alla legislatura di onorare il principale degli obiettivi che ci si era posti, ovvero quello di mettere a punto una legge elettorale che superasse Italicum e Consultellum. In assenza di una risposta, fanno presente fonti parlamentari di stretto rito renziano, ogni ipotesi sul prosieguo della legislatura sarebbe aperta.

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