Renzi invoca pazienza ma accusa “capolavoro mediatico”

Renzi invoca pazienza ma accusa “capolavoro mediatico”
Matteo Renzi
19 febbraio 2019

Dopo la rabbia, per Matteo Renzi e’ il momento della calma, della pazienza. Gli arresti domiciliari disposti dal Gip di Firenze per i suoi genitori hanno gelato il sangue nelle vene all’ex premier, impegnato nella presentazione del suo libro, a Torino, quando gli e’ stata recapitata la notizia. Poco dopo, in un post su Facebook, Renzi ha fatto notare la coincidenza della notifica da parte della Guardia di Finanza a casa Renzi con il pronunciamento della base M5s sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini. “Oggi, casualmente proprio oggi”, ha sottolineato. Una formula che ha innescato una serie di reazioni da parte delle truppe renziane, ma non solo, che vedono nella vicenda un nuovo caso di giustizia a orologeria.

E Renzi, sull’onda dell’emozione, ieri si e’ affrettato a convocare una conferenza stampa. Passa la notte e cambia l’avviso: niente piu’ conferenza, il pensiero dell’ex presidente del Consiglio viene affidato al piu’ tradizionale dei suoi mezzi di comunicazione, al Enews, quella newsletter che da sempre Renzi invia ai suoi simpatizzanti ed elettori piu’ fidati e che viene puntualmente rilanciata sui social network. Uno strumento che permette di dosare bene parole e considerazioni. E il primo appello sembra essere a se stesso prima ancora che ai suoi: “A questo punto c’e’ solo una cosa da fare. Mantenere la calma. Sapere che il tempo fara’ giustizia di tutte le bugie. Avere lucidita’ e pazienza”. Toni da politico, da statista che si alternano a quelli di un figlio che si sente “responsabile” di quanto sta accadendo ai suoi genitori: “Se non avessi fatto politica, oggi i miei genitori non subirebbero questo”.

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Calma, dunque, e fiducia nella magistratura, ribadisce. Ma se il leader cerca di calmare le acque all’interno dell’area che a lui fa riferimento, deputati e senatori renziani sono sul piede di guerra. I sospetti che a muove la procura di Firenze siano stati avversari politici e’ vivo piu’ che mai. Michele Anzaldi, raccogliendo le voci che parlano di parlamentari M5s informati dell’iniziativa giudiziaria ben prima della notifica, chiede spiegazioni: “Esponenti del Movimento 5 stelle sapevano in anteprima degli arresti ai domiciliari che avrebbero colpito i genitori di Matteo Renzi? Perche’ sarebbero stati informati? Chi li avrebbe informati? Due giornalisti scrivono che esponenti M5s avrebbero preavvertito ieri le redazioni sull’arrivo di una ‘bomba’ su Renzi. Per questo hanno deciso di rinviare la chiusura della votazione su Rousseau? Per questo la notizia del voto sul Salva Salvini e’ stata ritardata a dopo le nove di sera?”.

Sospetti ai quali risponde il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede: “Non ho mai commentato da ministro una vicenda giudiziaria e non intendo farlo ora, ci mancherebbe, ma in linea generale, senza entrare nel merito della vicenda, da ministro della Giustizia respingo l’idea che ci sia un sistema giudiziario che si muove a orologeria. Dire questo e’ da irresponsabili”. Al di la’ dei sospetti in campo, i renziani preparano la controffensiva politica. Il ‘piano’ e’ quello di sfruttare gli appuntamenti di Renzi a Torino e Genova, dove ha prenotato sale piu’ grandi per presentare il suo libro, per lanciare una mobilitazione collettiva a sostegno dell’ex premier. “Credo che non basteranno due Palasport pieni per contenere tutti coloro che vorranno dire a Matteo che sono con lui”, promette il capogruppo Pd al Senato Andrea Marcucci.

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