Renzi lavora a listone ampio ma senza Mdp. Orlando da Pisapia, Cuperlo lo segue

Renzi lavora a listone ampio ma senza Mdp. Orlando da Pisapia, Cuperlo lo segue
Gli esponenti Pd Gianni Cuperlo (s) e Andrea Orlando
22 giugno 2017

Creare un “listone” anche “più largo di quel che si dice oggi, a sinistra e al centro”, ma senza Mdp. Un deputato Pd molto vicino a Matteo Renzi racconta così il piano del segretario per affrontare le prossime elezioni politiche. Il punto di partenza del ragionamento, sottolinea, è che “chi arriva primo avrà l’incarico di formare il governo e dovrà giocarsela in Parlamento. Dunque tutti punteranno a fare liste più ampie possibili, per ottenere voti”. Un “listone” che, però, dovrà essere sufficientemente coeso, per non sfaldarsi alle prime difficoltà di governo. E nel piano non è previsto l’ingresso di Mdp. “Sono loro – rileva il parlamentare Dem – che si pongono fuori dal listone, dicendo mai con Renzi”. Dunque il primo obiettivo è quello di separare Giuliano Pisapia dagli ex Pd. Un progetto che, però, lo stesso Pisapia respinge, ribadendo di operare per “un soggetto autonomo, aperto e progressista che unisca esperienze diverse provenienti dal civismo, dalle associazioni laiche e cattoliche e dall’ambientalismo, in netta discontinuità con gli anomali accordi e alleanze con destra e centrodestra che il Partito Democratico ha portato avanti negli ultimi anni”.

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E proprio sul rapporto con Pisapia oggi è polemica nel Pd per la decisione del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, di partecipare alla manifestazione organizzata il primo luglio a piazza Santi Apostoli a Roma dall’ex sindaco di Milano. “Ognuno è libero di fare quello che vuole. Io vado dai segretari di circolo…”, lo ha punzecchiato il presidente del partito Matteo Orfini. A cui lo stesso Orlando, che andrà anche alla manifestazione dei circoli a Milano, ha replicato a stretto giro. “Sono lieto – osserva ironico il ministro – che Matteo Orfini si sia ricordato che esistono i circoli del Pd che, come è noto, sono stati investiti nelle settimane scorse da una discussione ampia e approfondita sulla legge elettorale. Io comunque sarò all’Assemblea dei circoli, non sono rassegnato a questa legge elettorale e ricordo che le coalizioni esistono sia nei Comuni che nelle Regioni, pertanto, ignorare gli alleati non è segno di lungimiranza”. Orlando ribadisce poi la necessità di costruire “un nuovo centrosinistra a partire da Europa e lavoro”, prevedendo anche “consultazioni per il candidato premier”.

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La stessa scelta di Orlando la farà Gianni Cuperlo, che sarà ad entrambi gli eventi, intendendo “lavorare per unire un centrosinistra largo, civico, aperto”. Posizioni che mostrano come, tra i renziani e la minoranza Dem, ci siano idee diverse su come costruire il “listone”. Differenze che proprio Mdp sottolinea con Andrea Speranza, che giudica “un’ottima notizia” la decisione di Orlando, rimarcando che si tratta di “una manifestazione aperta ha spiegato il coordinatore di Mdp con la quale vogliamo avviare un percorso per costruire un nuovo campo di centrosinistra alternativo alle politiche di questi anni”. Intanto al Nazareno si attendono i ballottaggi di domenica, ma senza grandi aspettative e, soprattutto, cercando di esporsi il meno possibile in vista di risultati che non saranno comunque considerati un successo. Anche per questo non ci sarà una manifestazione nazionale conclusiva con il segretario. “Comunque vada il Pd non avrà vinto – spiega un deputato Dem di prima fascia -. Se anche vinciamo, ad esempio, a Genova si dirà che abbiamo tenuto”. Proprio quella di Genova è una partita difficile per i Dem e anche ad altro valore simbolico. “A Parma la partita è aperta e lì ci potrebbe essere un valore simbolico”, aggiunge il parlamentare, secondo cui il centrosinistra può vincere a Padova e Verona.

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