Renziani a bivio congresso, l’ex premier si tira fuori

Renziani a bivio congresso, l’ex premier si tira fuori
L'ex segretario del Pd, Matteo Renzi
11 dicembre 2018

Al bivio tra il sostegno a Maurizio Martina e una candidatura autonoma, con lo spettro di un “liberi tutti” che potrebbe portare anche a una scissione. E’ una vigilia di grandi scelte, per i renziani. Anche perche’ Matteo Renzi si tira fuori dalla partita: “Non intendo ricandidarmi”, annuncia. Mercoledi’ 12 scade il termine per le candidature al congresso del Pd: l’area che fa capo a Renzi, dopo il ritiro di Minniti, non ha ancora deciso la propria linea. Luca Lotti e Lorenzo Guerini hanno convocato per martedi’ alle 13 una riunione alla Camera dei parlamentari Dem che avrebbero sostenuto la mozione Minniti. E l’ex segretario, che ha in cantiere un nuovo libro oltre al documentario, gela le speranze di chi sperava in un ripensamento dell’ultima ora.

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Su Facebook conferma che “in tanti” gli hanno chiesto di candidarsi al congresso ma non intende farlo: “Ho vinto due volte con il 70% e dal giorno dopo mi hanno fatto la guerra. Mi sentirei come Charlie Brown con Lucy che gli rimette il pallone davanti per toglierlo all’ultimo istante. Non mi ricandido per la terza volta per rifare lo stesso. Chiunque vincera’, avra’ il mio rispetto e non il logorio interno che ho ricevuto io”. Dunque, le due opzioni. La migliore, perche’ permetterebbe di tenere unita l’area renziana, e’ presentare un proprio candidato. E in questa chiave si fanno i nomi di Ettore Rosato e Lorenzo Guerini, che pero’ non sarebbero disposti a correre.

In alternativa tornano nomi “di bandiera” come quelli delle parlamentari Teresa Bellanova o Anna Ascani. Ma a poche ore dal vertice decisivo, un nome forte non sembra spuntare, percio’ cresce l’ipotesi di un sostegno alla mozione Martina. Fonti renziane spiegano che la convergenza su Maurizio Martina sarebbe condizionata a una proposta “forte”: non un sostegno camuffato ma una presenza renziana visibile (circola l’ipotesi, smentita da piu’ parti, di Maria Elena Boschi candidata alla presidenza del Pd). Ma dall’area Martina fanno sapere di non essere interessati a “nessun risiko sui nomi” o a un “congresso a tavolino”. Percio’ “la proposta Martina-Richetti va avanti nel territorio a raccogliere adesioni”. Tra i renziani piu’ pessimisti (esclusa anche una convergenza d’area su Zingaretti) si fa cosi’ largo il terzo scenario: il “liberi tutti”, senza il sostegno a un candidato al congresso.

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In questo caso, pero’, crescerebbe il rischio di un’uscita dal Pd. Renzi nega di essere al lavoro su una prospettiva del genere gia’ in vista delle europee: “Con che lista ci presenteremo alle europee e alle politiche? Qualcuno vorrebbe liste superando il simbolo del Pd, altri chiedono un fronte repubblicano, altri di aprire a Leu, qualcuno a Piu’ Europa, alla societa’ civile, al movimento dei sindaci, ai Gilet Gialli (che in Italia peraltro sono al governo). A me sinceramente sembra giusto che questa decisione sia presa da chi rappresentera’ la nuova leadership del Pd”, afferma. Ma i suoi continuano a chiedergli di non estraniarsi dalla partita. Anche alla luce del rimpianto che l’ex segretario confessa in serata via Enews ai suoi sostenitori: “Non aver ribaltato il partito, non aver usato il lanciafiamme”.

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