Prima ricognizione dossier economici: da procedura di Bruxelles a Alitalia

12 giugno 2019

Una primo incontro “interlocutorio” sui principali dossier economici a partire dalla strategia per scongiurare “senza penalizzazioni” il ‘cartellino rosso’ sui conti italiani da parte di Bruxelles, dopo che gli sherpa dell’Ecofin hanno dato il via libera alla proposta della Commissione. Sul tavolo della riunione, definita “positiva e costruttiva” da fonti leghiste, anche la manovra 2020 “in un`ottica di crescita puntando su detassazione e investimenti” e la crisi Alitalia su cui, ha fatto sapere il Carroccio, “sono state valutate le opzioni sul tavolo, prioritariamente le manifestazioni d`interesse pervenute, per definire presto la questione”.

Al vertice di palazzo Chigi – durato circa due ore e mezza e che si è svolto in due round perché Giovanni Tria e Matteo Salvini hanno dovuto lasciare prima palazzo Chigi per altri impegni programmati – hanno preso parte oltre al ministro dell’Economia e al vicepremier leghista, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il vicepremier Luigi Di Maio e i viceministri Laura Castelli e Massimo Garavaglia. Si è trattato di un primo incontro nel quale sono stati definiti una serie di tavoli di lavoro operativi già dalla prossima settimana: spending review, tax expenditures, flat tax, privatizzazioni, cuneo fiscale, investimenti, export, sud. Si torna a parlare, quindi, della necessità di rimettere mano alla giungla delle agevolazioni fiscali. L’obiettivo, dicono dalla Lega, è quello di “definire proposte concrete per il rilancio e lo sviluppo dell`economia anche alla luce dei segnali che arrivano dagli indicatori”.

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Per quanto riguarda la procedura di infrazione per debito eccessivo si è discusso anche su come “proseguire il dialogo con la commissione europea sulla procedura d`infrazione con obiettivo di chiuderla in tempi brevi senza penalizzazioni per il nostro Paese”. Alla presenza di Tria e Salvini si è inevitabilmente parlato anche di riforma fiscale e di flat tax con attenzione in particolare alle coperture per finanziare l’operazione, dal momento che dovranno essere recuperare anche le risorse per disinnescare gli aumenti dell’Iva, su cui tutti sembrano essere d’accordo.

Prima dell’avvio del vertice Salvini ha smentito l’intenzione del governo di tassare le cassette di sicurezza. “Prive di qualsiasi fondamento le ipotesi di una patrimoniale, di tasse sui risparmi, sui conti correnti degli Italiani o su cassette di sicurezza. Siamo al governo per togliere, non per aggiungere tasse. L’unico ragionamento in corso riguarda una ‘pace fiscale’ per chi volesse sanare situazioni di irregolarità relative, oltre che ad Equitalia, al denaro contante”.

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