Rifiuti, anche Crocetta vuole fare il commissario. Ma Palazzo Chigi congela la pratica

24 dicembre 2014

di Maurizio Balistreri

Apre alla realizzazione di piccoli impianti non inquinanti da affiancare a una politica forte della raccolta differenziata. Ma il governatore della Sicilia non esclude che “per due o tre mesi i rifiuti prodotti in Sicilia possano essere portati all’estero”. Rosario Crocetta tenta di prendere le retini della gestione dei rifiuti nell’Isola dopo la chiusura di alcune discariche. “L’emergenza – afferma – dovrà servire a cambiare rotta. Penso che in finanziaria inseriremo una norma che sanzioni i comuni che non fanno la differenziata, scandalosamente ferma in Sicilia al 10%”. E boccia senza appello la politica dei termovalorizzatori attuata dalle passate amministrazioni ritenendola “impraticabile: impianti troppo grandi e desueti, bandi irregolari”. Insomma, “quel modello era sbagliato, la Sicilia non ha bisogno di pattumiere”. A creare la situazione di emergenza sono stati i provvedimenti che negli ultimi mesi hanno riguardato tre importanti discariche, quella di Motta Sant’Anastasia (commissariata e in via di chiusura, foto home), quella di Mazzarrà Sant’Andrea (chiusa dalla magistratura) e quella di Siculiana (chiusa per il raggiungimento del limite). Il provvedimento di fermo a Mazzarrà Sant’Andrea ha sottratto ben 1.200 tonnellate quanto a capacità di conferimento e danni a cascata, per effetto dei mancati conferimenti, dei Comuni che ne usufruivano, portando alla chiusura della discarica di Siculiana per il raggiungimento della capacità.

Emergenza, uno stato che in Sicilia oramai ha il sapore di normalità. Si parla di emergenza rifiuti da oltre dieci anni. In un modo o nell’altro, ogni governo arrivato a Palazzo d’Orléans, ha puntato sul commissariamento. Fiumi di denaro che a oggi hanno prodotto una raccolta differenziata tra le più basse d’Italia, montagne di rifiuti che senza seri provvedimenti tra qualche mese sommergeranno la Sicilia, riaccendendo il drammatico scenario campano degli anni passati, e centinaia e centinaia di consulenze . E così anche Crocetta chiede il commissariamento, ma Roma fa orecchie da mercante. A Palazzo Chigi, in buona sostanza, non convincono le carte inviate dal governatore attraverso le quali viene tracciato uno scenario sui rifiuti  che per lo stesso Crocetta è ‘degno’ di un commissario, ma che invece al suo compagno di partito, il premier Renzi, scatena una serie di perplessità. In ogni caso, per adesso, la pratica è stata congelata. Ne riparleremo dopo le festività di fine anno.  L’attuale situazione rifiuti diventa pane per i denti degli ambientalisti. Per il presidente di Legambiente Sicilia, Mimmo Fontana (foto), “la Sicilia ha bisogno di una seria politica di gestione dei rifiuti di cui fino ad oggi non si è visto nemmeno l’ombra. È indispensabile fare partire le SRR – afferma Fontana – redigere un piano di gestione, come previsto dalla legge 9 del 2010, che sostenga l’immediato avvio della raccolta differenziata e del recupero della materia. Tutto il resto sono solo chiacchiere disinformate o cortine fumogene che nascondono i soliti affari”.

Leggi anche:
Voto in condotta, come cambia la scuola con il ddl Valditara
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti