Rimpasto, a rischio Lupi e Giannini

5 giugno 2014

Matteo Renzi vuole mettere mano alla squadra di governo. Ne ha parlato con alcuni collaboratori e anche con un esponente dell’esecutivo. Per ora è solo un pensiero che gli frulla per la testa. Ma chi lo conosce sa, che quando fa così, ormai il treno è partito. Difficilmente si fermerà. D’altro canto, quel quasi 41% di consensi gli consente di fare cambiamenti, innesti. Difficilmente qualcuno gli potrebbe contestare nulla, il dissenso appare ormai ridotto al lumicino. Nel mirino potrebbe entrare anzitutto Stefania Giannini, sino a poche ore fa anche segretario di Scelta Civica.

La ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca si è candidata alle scorse Europee totalizzando solo nel Lazio 1657 voti, praticamente quanti sono gli abitanti di un condominio popolare di Roma. Ed è persino arrivata seconda, davanti a lei Gustavo Piga ha raggiunto quota 1700. In complessivo, nell’Italia centrale, ha superato di poco le 3000 preferenze. Il suo partito non ha raggiunto il punto e mezzo, la peggiore perfomance nazionale. C’è da chiedersi in sostanza chi rappresenti la Giannini. Quel che è sicuro è che, nonostante gli otto senatori che ha la formazione politica fondata da Mario Monti, con un ministero con portafogli è sostanzialmente sovradimensionata rispetto al risultato delle Europee.

Lo stesso discorso riguarda il Nuovo Centrodestra, certamente uscito anch’esso ridimensionato rispetto ai 33 senatori che ne compongono il gruppo a palazzo Madama . Dalle urne è venuto fuori uno striminzito 4,38% e al governo si ritrova con due ministeri di peso (quello dell’Interno, Angelino Alfano, quello delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi) e uno un gradino sotto (quello della Salute, Beatrice Lorenzin). Inoltre alle elezioni si è presentato assieme all’Udc (al Senato è nel gruppo Per l’Italia, dieci senatori) che al governo ha, a sua volta, un altro ministro con portafoglio, Gianluca Galletti, titolare dell’Ambiente. È possibile che Lupi sia indotto a lasciare la squadra di governo, anche se pochi giorni fa Angelino Alfano ha escluso cambiamenti nelle delegazione di governo. Si vedrà, l’attuale titolare del dicastero delle Infrastrutture potrebbe essere allettato dalla corsa per la guida del centrodestra. Accadrà? Basta attendere qualche giorno e si saprà. (Il Tempo)

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