Riparte economia in Italia. In Germania invece crolla il clima di fiducia

13 maggio 2014

Italia capofila di Ocse e area euro sulla tendenza dell’economia a marzo: ha registrato i maggiori rialzi, sia su base mensile che annua del superindice previsionale dell’organizzazione parigina. In generale a marzo il Composite leading indicators (Clis) ha registrato una sostanziale stabilità per l’insieme dell’area Ocse, con un più 0,01 per cento su mese e un più 0,65 per cento su base annua. Per l’unione valutaria il Clis ha segnato un progresso mensile dello 0,08 per cento e un incremento annuo dell’1,85 per cento. Sull’Italia invece il superindice Ocse ha segnato un aumento dello 0,19 per cento su base mensile e del 2,47 per cento su base annua. Nel comunicato con i dati l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico indica che sull’Italia è in corso “un cambio di tendenza positivo” dell’economia.

Su Germania e Francia il superindice Ocse ha segnalato una sostanziale stabilità a marzo, con rispettivamente un meno 0,01 per cento e un più 0,02 per cento su base mensile. Sugli Stati uniti un lieve indebolimento, con meno 0,04 per cento, così come sul Giappone su cui ha registrato un meno 0,06 per cento. In Germania, intanto, sorprende anche la pesante caduta a maggio del clima di fiducia tra gli investitori e nel settore della finanza: l’indice elaborato dal centro studi Zew è calato repentinamente a 33,1 punti, dai 43,2 punti del mese precedente. Un livello ben inferiore alle attese degli analisti, che pur prevedendo una flessione in media la quantificavano di entità limitata a quota 40 punti circa.

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Con un comunicato lo stesso Zew però cerca di smorzare la portata del calo, sostenendo che è prevalentemente legato all’attesa di un secondo trimestre che a livello macroeconomico non sarà esuberante come i primi tre mesi dell’anno in Germania. E secondo il presidente della società di ricerche, Clemens Fuest la tendenza di fondo positiva è destinata comunque a proseguire. Ad ogni modo il livello attuale dell’indicatore si è improvvisamente avvicinato alla media storica di 24,7 punti, che risente dei bassi livelli raggiunti durante l’ultima recessione e crisi dell’area euro. (TMNews)

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