Romano striglia il ministro: “Caro Angelino, hai sbagliato tutto”

Romano striglia il ministro: “Caro Angelino, hai sbagliato tutto”
Saverio Romano, capogruppo di Scelta Civica -Ala alla Camera
2 novembre 2017

Con Gianfranco Micciché è il protagonista della candidatura a governatore di Nello Musumeci. E con la sua lista, Popolari e Autonomisti, Saverio Romano è pronto a sbarcare al parlamento siciliano. Un politico navigato, il capogruppo di Scelta Civica -Ala alla Camera che, dopo il voto in Sicilia, vuole chiarire anche con il suo compagno di partito Denis Verdini, ‘chi siamo e dove andiamo’ dopo che lo stesso ex senatore di Fi ha ufficializzato l’ingresso di Ala nella maggioranza. D’altronde, il momento politico è delicato, i tempi per le Politiche sono stretti, quindi l’ex ministro non vuole soprese.

Onorevole Romano, è appena uscito dalla convention di Berlusconi che si è svolta a Palermo, che aria tira.

“C’è una atmosfera positiva nel centrodestra e credo non sia una atmosfera solo siciliana, ma in Sicilia certamente è così. Ed è così in una Regione in cui il centrodestra è a trazione centrista”.

Così non la pensa Totò Cuffaro, sostenendo che con la candidatura di Musumeci la coalizione s’è spostata a destra.

“L’analisi di Cuffaro non la condivido, perché certamente il candidato è un uomo che viene dalla destra ma i risultati ci diranno che il combinato tra le liste centriste, cioè la mia lista Popolari e Autonomisti, quella dell’Udc e quella di Fi faranno oltre i 2/3 del risultato complessivo del centrodestra.

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L’accordo con Angelino Alfano per entrare nel centrodestra era quasi fatto. Nel giro di ventiquattro ore, è saltato tutto. Che è successo.

“Alfano non è entrato in questo centrodestra perché voleva un accordo nazionale. Noi gli avevamo offerto un accordo regionale. L’intesa nazionale era difficile da ottenere perché da cinque anni è sostanzialmente e formalmente parte del Governo”.

Quale sarebbe stato l’accordo?

“Alfano avrebbe voluto poter fare l’accordo che valesse sia per le Regionali, sia per le politiche. Ovviamente Berlusconi ha spiegato che se ancora stava al Governo con Gentiloni e prima con Renzi non poteva fare parte del centrodestra che è alternativo ovviamente”.

Quindi, porta definitivamente sbarrata a Alfano?

“Berlusconi ha detto che è chiusa, ma sono i fatti che si impongo. Nel senso che c’è una legge elettorale nuova che prevede delle coalizioni, sarà difficile per Alfano uscire dalla coalizione di centrosinistra per andare in quella di centrodestra. Ma oggi (ieri, ndr) Berlusconi ha dichiarato che per quanto riguarda Alfano non c’è nessuna strada, quindi una impossibilità di fare l’accordo. Ormai si vanno strutturando le coalizioni e la Sicilia è un banco di prova importante”.

Lei è un’esponente di peso di Ala, il suo compagno di partito Denis Verdini ha dichiarato senza se e senza ma di far parte della maggioranza di governo di cui, fra l’altro, fa parte Alfano. Forse c’è qualcosa che non quadra…

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“Io sono intanto leader di Cantiere Popolare che è il mio partito in Sicilia. Sono capogruppo alla Camera di Scelta civica-Ala. Detto questo, non credo che Verdini abbia ufficializzato l’ingresso nella maggioranza, ha detto che, come quando ha votato la fiducia al Senato, che di fatto sosteneva la maggioranza. Io ho ripetuto anche qualche giorno fa alla Camera, che io e i miei colleghi non abbiamo mai votato la fiducia al Governo Gentiloni, quindi non siamo in maggioranza e per quanto mi riguarda non credo che lo faremo nel prossimo futuro”.

Sempre Verdini è pronto a votare il disegno di legge su ‘ius soli’. Lei è d’accordo?

“A mio avviso, la legislatura, adesso che c’è la legge elettorale, dovrebbe limitarsi a approvare la Legge di bilancio, mettere i conti in sicurezza e chiamare gli italiani al voto”.

A Catania si incontreranno Silvio Berlusconi, Giorgia Salvini e Matteo Salvini. Sarà il sigillo sul centrodestra per le Politiche?

“Con l’operazione politica che abbiamo fatto in Sicilia, cioè la lista Popolari e Autonomisti, noi speriamo in un risultato che ci consenta di aggregare al centro su dei temi importanti come l’emergenza Sud e la questione meridionale. Se noi riusciamo ad aggregare un centro con queste caratteristiche, poi discuteremo chi nel suo programma vuole inserire queste questioni perché se dovessimo trovare difficoltà con la Lega ci troveremmo in difficoltà anche noi”.

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