Gates: “Ho commesso reati insieme a Manafort”. I giudici vogliono “incastrare” Trump

Gates: “Ho commesso reati insieme a Manafort”. I giudici vogliono “incastrare” Trump
Rick Gates
7 agosto 2018

Per decenni, Rick Gates è stato il braccio destro di Paul Manafort, ex presidente della campagna elettorale di Donald Trump. Ora è il testimone principale nel processo per evasione e frodi bancarie contro di lui, frutto delle indagini del procuratore speciale Robert Mueller sulle ingerenze russe nelle presidenziali statunitensi, che restano per ora sullo sfondo.

Ieri, in aula, Gates ha ammesso di essere stato coinvolto in attività illecite con Manafort e di averlo fatto consapevolmente, visto che “ero quello che aiutava a organizzare le carte”. Manafort, che a lungo ha lavorato come lobbista in Ucraina a favore dei politici legati alla Russia, controllava conti bancari stranieri segreti con 15 società ombra, ha detto Gates, e lui lo aiutava a nascondere tutto, “su sue indicazioni”.

Gates ha testimoniato che quattro oligarchi ucraini, con l’aiuto di Manafort, hanno lavorato all’elezione di un presidente filorusso nel 2010 e hanno versato milioni di dollari al lobbista statunitense attraverso le loro società ombra in Ucraina. Manafort sapeva di dover dichiarare al Fisco l’esistenza dei conti bancari all’estero, ha detto Gates, ma non lo fece perché voleva far risultare un reddito più basso e pagare meno imposte. Quando Gates, incriminato insieme a Manafort, decise di dichiararsi colpevole e di collaborare, l’ex capo lo definì “un traditore”.

Il processo si tiene nel tribunale distrettuale di Alexandria, in Virginia, ed è il primo frutto del lavoro di Mueller, anche se non direttamente legato alla possibile collusione tra il Cremlino e lo staff di Trump. Per questo, il giudice T.S. Ellis III ha chiesto a difesa e accusa di non fare riferimento alla Russia durante il processo, iniziato una settimana fa. Il team di Mueller chiamerà a testimoniare fino a 35 persone e presenterà oltre 500 prove per dimostrare che Manafort ha guadagnato più di 60 milioni di dollari lavorando per il governo ucraino, nascondendo “una percentuale significativa” dei soldi al Fisco statunitense.

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Il processo, secondo il New York Times, dovrebbe durare almeno tre settimane, mentre un secondo processo a Manafort dovrebbe cominciare a settembre, davanti a un tribunale del District of Columbia. È chiaro che l’obiettivo dei procuratori è quello di fare pressioni su Manafort affinché dia informazioni contro Trump; obiettivo compreso, e apertamente esplicitato, anche dal giudice T.S. Ellis III durante un’udienza preliminare. Manafort si è dichiarato innocente ed è stato avvertito che, se ritenuto colpevole, potrebbe essere condannato all’ergastolo; su di lui, pendono 32 capi d’accusa.

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