Sabato medici e notai in piazze italiane per fare biotestamento

5 aprile 2017

L’Associazione Luca Coscioni organizza sabato 8 aprile una mobilitazione in 18 piazze italiane insieme a medici, infermieri e operatori sanitari per chiedere l’approvazione della legge sulle Dichiarazioni anticipate di trattamento. ‘Dal corpo del malato al cuore della politica’ è il titolo della iniziativa con cui l’Associazione che ha sempre fatto della vicinanza ai cittadini e all’urgenza delle loro necessità la bandiera delle proprie battaglie porta il testamento biologico nelle piazze: a Milano, Roma, Firenze e Bologna e in altre 12 città medici e notai saranno a disposizione dei cittadini per informarli e dare loro la possibilità di autenticare gratuitamente le proprie disposizioni anticipate di trattamento.

“In queste ore – sottolinea l’associazione Luca Coscioni– avremo la risposta dall’aula della Camera dove sono in corso i lavori di esame degli emendamenti. Oltre undici anni sono passati da quando l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica ha iniziato a lottare per garantire ai cittadini il diritto all’autodeterminazione. Ma ciò che il Parlamento continua a trascurare sottraendosi all’urgenza di approvare una legge che regolamenti il fine vita, insieme all’appello dell’Associazione, è anche la richiesta dei medici e della grande maggioranza degli italiani (77% Fonte: “Le libertà individuali e civili”, indagine SWG, dicembre 2016 ). Oggetto di un ostruzionismo ingiustificato, la legge è finita in un limbo burocratico interminabile. Di fronte a questa urgenza sociale e per evitare che si affermi la strategia del rinvio continuo”. Il sostegno dei medici alla battaglia per la regolamentazione del fine vita si legge nei numeri. È arrivata a 1.000 firme la ‘Carta dei Medici per il Testamento Biologico’ promossa da Mario Riccio, anestesista rianimatore (era il medico di Piergiorgio Welby) e membro del consiglio generale dell’Associazione Luca Coscioni, con i colleghi Carlo Alberto Defanti, Michele Galluci, Fabrizio Starace e Alfredo Mazza. A queste 1.000 firme si aggiunge l’adesione di Roberta Chersevani, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (FNOMCeO).

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