Sale la tensione sull’ecobonus, scontro Lega-M5s

Sale la tensione sull’ecobonus, scontro Lega-M5s
16 dicembre 2018

Lo scontro tra i due soci di maggioranza del governo va oltre la difesa delle misure cardine dei due schieramenti, dal reddito di cittadinanza a quota cento. Tra Lega e M5s sale la tensione sull’ecotassa sulle auto inquinanti e sul bonus per favorire l’acquisto di vetture a zero (o basse) emissioni, inserite in manovra alla Camera su sollecitazione dei 5 stelle. Massimo Garavaglia e Michele Dell’Orco, il primo sottosegretario all’Economia ed esponente della Lega, il secondo sottosegretario al Mit del Movimento 5 stelle, a margine dei lavori della commissione Bilancio (dove erano seduti fianco a fianco ai banchi del governo) difendono le posizioni dei loro partiti. Uno vuole l’abolizione tout court, l’altro vuole mantenere almeno l’incentivo. La miccia l’ha innescata la Lega con un emendamento che propone la cancellazione di entrambe le misure.

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“Come governo siamo contrari a qualsiasi nuova tassa, sulle auto come su altro. Se gli amici del Movimento 5 stelle trovano le coperture per nuovi incentivi saremo ben contenti”, dice Garavaglia ai cronisti spiegando i motivi della richiesta. Poco dopo, durante un’altra pausa dei lavori della commissione, e’ Dell’Orco ha ribadire la necessita’ di mantenere la norma che punta a incrementare il parco di auto verdi in circolazione. L’incentivo per le auto a trazione elettrica o ibrida, sostiene, “e’ imprescindibile e deve rimanere. Le coperture da qualche parte ci devono essere. Il malus non e’ una nuova tassa e comunque la nostra intenzione non e’ quella di toccare le utilitarie”. Sul punto l’esponente di governo assicura che e’ allo studio una rivisitazione dell’ecotassa e che presto “arrivera’ una riformulazione del governo”. Sul caso interviene anche Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, che davanti allo stabilimento della Fca di Pomigliano d’Arco dice agli operai: “Siamo impegnati in una lotta senza quartiere contro questa follia”. Una proposta, insiste, “che colpisce le persone meno abbienti e che riguarda il tema del sovranismo” perche’ le macchine elettriche si producono in Giappone e non in Italia.

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