Salvini attacca Fico, su dl Sicurezza c’è problema politico con M5s

Salvini attacca Fico, su dl Sicurezza c’è problema politico con M5s
Roberto Fico e Matteo Salvini
12 luglio 2019

Tutto fermo alla Camera sul decreto Sicurezza bis. A chiedere ieri lo stop dei lavori, che riprenderanno oggi alle 12, e’ la Lega che solleva un “problema politico” con il Movimento 5 stelle, anzi un “problema politico serio”, scandisce in serata Matteo Salvini. E a nulla servono le rassicurazioni offerte dal sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia, sull’intenzione di risolvere la questione: la Lega tiene il punto, non si va avanti finche’ non viene superato l’impasse sugli emendamenti sulle forze dell’ordine. E cosi’ appare ormai inevitabile, come ammette lo stesso presidente della commissione Affari costituzionali, il pentastellato Giuseppe Brescia, che l’approdo in Aula del provvedimento, previsto per lunedi’ prossimo, slitti di alcuni giorni. Intanto si consuma lo scontro tra il vicepremier Matteo Salvini e il presidente di Montecitorio, Roberto Fico: il titolare del Viminale attacca frontalmente la terza carica dello Stato, accusandolo di fatto di bloccare le proposte di modifica targate Lega.

La presidenza della Camera replica senza fare sconti: Salvini e’ confuso e non conosce come funzionano i lavori parlamentari. La tensione tra alleati di governo torna a salire in mattinata, tema del ‘contendere’ il pacchetto di emendamenti leghisti al decreto Sicurezza bis che riguardano la polizia di Stato, dichiarati inammissibili dai presidenti delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia, i due M5s Giuseppe Brescia e Francesca Businarolo, in quanto non attinenti al contenuto del provvedimento. La Lega fa ricorso ma viene respinto. Degli 8 emendamenti solo 2 vengono ‘salvati’, resta invece fuori l’emendamento sui buoni pasto dei poliziotti aumentati da 4 euro a 7 e altre norme sempre riguardanti le forze dell’ordine. Ma anche un emendamento che accorcia i termini per le espulsioni (abbassando da oltre due a oltre un anno gli anni di carcere a cui uno straniero deve essere condannato per poter essere espulso). I leghisti non ci stanno e per tutto il giorno ‘bombardano’ gli alleati, ma nel mirino finisce soprattutto Fico.

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Il primo a sferrare l’affondo e’ Salvini: “Pasti per i poliziotti, straordinari per i vigili del fuoco, vestiario per la Polizia di Stato, assunzioni di personale della Polizia locale, destinazione di immobili pubblici a presidi di polizia. Sono gli emendamenti proposti al decreto Sicurezza bis e per ora incredibilmente bloccati dal presidente della Camera Fico”, afferma il titolare del Viminale che, poco dopo, rincara la dose via facebook: “Mi stupisce che il presidente della Camera Fico stia bloccando in queste ore otto emendamenti. E mi auguro che non ci sia una parte dei 5 stelle che tifa per l’antipolizia”. Replica la presidenza della Camera: “Spiace per la confusione del titolare del Viminale riguardo al funzionamento delle Camere”. La decisione sull’ammissibilita’ degli emendamenti spetta infatti ai presidenti delle commissioni. Solo quando i deputati fanno nuovamente ricorso, questo va indirizzato al presidente di Montecitorio. Quanto al contenuto degli emendamenti, Fico – attraverso la presidenza – fa notare: “Se il ministro avesse avuto a cuore davvero le forze dell’ordine gli sarebbe bastato inserire le misure gia’ nel decreto, cosa che invece non ha fatto”. E i due presidenti M5s delle commissioni rilanciano: “Dalla Lega attacchi ingiustificati”.

Intanto nei 5 stelle si prova a correre ai ripari e il ministro Riccardo Fraccaro assicura: “La volonta’ politica non c’entra con il regolamento della Camera. Non confondiamo i livelli. I parlamentari del Movimento stanno lavorando come sempre per trovare formulazioni che rispettino i criteri di ammissibilita’, e’ solo questo il nodo”. Stessa garanzia offerta successivamente dal sottosegretario Sibilia: “Nessun problema politico, siamo pronti a qualsiasi soluzione” e ripresentare gli emendamenti, magari anche come proposte del governo. Tecnici, esponenti di governo e relatori sono gia’ al lavoro, viene riferito, per riscrivere le norme e ripresentare gli emendamenti. Ma la Lega per ora non cede e insiste: “Da Fico atteggiamento ostruzionistico”.

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Insomma, nervi tesi tra alleati con un crescendo di dichiarazioni e botta e risposta che di fatto bloccano i lavori in commissione, dove era iniziato l’esame del provvedimento. “C’e’ un problema politico serio, e’ necessaria una riflessione”, annuncia il leghista Igor Iezzi, che chiede la sospensione dei lavori. Tutto si ferma per un’ora, ma alla ripresa lo stesso Iezzi e’ categorico: “Non c’e’ accordo, non ci sono le condizioni per andare avanti”. L’esame del decreto viene quindi rinviato a domani, mentre i 5 stelle insistono a garantire che “non c’e’ nessun problema politico”, scandisce Brescia, “non so perche’ si sta creando questo caso”. Per il Pd e’ in atto “un braccio di ferro fortissimo tra M5s e Lega, sembra quasi un thriller”, afferma Emanuele Fiano.

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