Verso il congresso, Salvini gioca d’anticipo. E scommette su Marine Le Pen

Verso il congresso, Salvini gioca d’anticipo. E scommette su Marine Le Pen
4 aprile 2017

Aveva ripetuto più volte, l’ultima esattamente due mesi fa, il 3 febbraio scorso, che il congresso della Lega ci sarebbe stato “dopo aver vinto le elezioni politiche”. Per questo Matteo Salvini, nonostante il suo mandato “naturale” sia scaduto a dicembre 2016, ha stupito i suoi, stamane, quando al Consiglio federale che si è svolto in via Bellerio ha comunicato la sua intenzione di tenere il congresso della Lega a metà maggio, decisione subito ratificata dal gruppo dirigente. “La Lega va a Congresso – ha spiegato – per prepararsi alle elezioni politiche”. In gioco non c’è tanto la rielezione di Salvini a segretario federale, che appare scontata. Il “capitano” è, al momento, e probabilmente rimarrà, leader indiscusso, nonostante i mugugni e le sferzate del padre fondatore della Lega, Umberto Bossi, l’unico che potrebbe riproporsi – più con mire di ‘spina nel fianco’ che di riconquista della leadership. Salvini porta in dote una popolarità, almeno nei sondaggi, che ha trascinato il Carroccio dal 4 per cento dei consensi del suo inizio mandato al 12/15 per cento attuali. Il congresso del Movimento potrebbe svolgersi – la decisione ufficiale verrà presa al Consiglio federale di lunedì prossimo – il 21 maggio.

Una data significativa, per due motivi. Primo, perché giunge dopo le elezioni presidenziali francesi, dove corre l’alleata “sovranista” Marine Le Pen del Front National che, stando ai sondaggi, si giocherà la presidenza al ballottaggio del 7 maggio con Emmanuel Macron, candidato di En Marche! Sul buon esito elettorale per il Front national Salvini scommette molto: se le previsioni verranno rispettate e la Le Pen correrà la sfida a due per l’Eliseo, Salvini potrà presentarsi al Congresso forte della ventata anti-Ue dei vicini francesi, qualsiasi sia l’esito finale, che potrebbe spendere anche davanti agli italiani in vista delle imminenti elezioni amministrative dell’11 giugno, fissate appena tre settimane dopo il congresso. Anticipando le sue originarie intenzioni di tenere il congresso dopo il voto politico, Salvini cercherà quindi di rafforzare il mandato attorno ai temi che hanno segnato la discontinuità con la Lega di Bossi. Mentre il senatùr ha forgiato l’anima leghista sull’autonomia da “Roma ladrona” ma restando in Europa, Salvini ha modificato in tre anni il Dna stesso del Carroccio, trasformando un movimento federalista e “nordista” in una formazione nazionale, sovranista, anti euro e anti Ue.

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Il tema, chiaro nell’azione politica di Salvini, è ancora tutto da affrontare nella sua declinazione formale: il nodo rimane l’articolo 1 dello Statuto vigente: la “Lega Nord per l’Indipendenza della Padania è un movimento politico confederale che ha per finalità il conseguimento dell’indipendenza della Padania”. Base fondante dell’anima leghista, l’obiettivo è superato dalla strategia salviniana. Ma cancellarlo con un tratto di penna rischierebbe di provocare dissensi pericolosi per l’unità del movimento e malumori soprattutto tra i militanti storici. Per ora, nessun accenno alla questione, anche se nei mesi scorsi Salvini ha negato la volontà di cancellare l’articolo 1, ma di voler “aggiungere” elementi per federare le forze del centrodestra. “La Lega va a Congresso per aggiornare, potenziare e rilanciare il nostro programma di governo, per coinvolgere tutti i nostri splendidi militanti, senza numeri truccati o inventati”, ha spiegato Salvini, che ha parlato di “Congresso di rilancio e rafforzamento che sarà caratterizzato da un grande momento di ascolto di tutti i militanti. Sono pronto – ha detto – a girare provincia per provincia prima del Congresso”.

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