Salvini innesca la bomba: “anticipiamo” la manovra. M5s sente puzza di bruciato

Salvini innesca la bomba: “anticipiamo” la manovra. M5s sente puzza di bruciato
Matteo Salvini
23 giugno 2019

Matteo Salvini conferma la flat tax e rilancia: anticipiamo la legge di bilancio. Parole che il vice presidente del Consiglio pronuncia da una spiaggia di Milano Marittima, dove annuncia anche che i 15 miliardi necessari per la flat tax sono stati gia’ trovati. A distanza risponde l’altro vicepremier, Luigi Di Maio che chiede di sapere dove sono le coperture e di non “destabilizzare il governo con manovre economiche a mezzo stampa”. Alla base delle nuove tensioni tra gli alleati di governo c’e’ il sospetto – sempre piu’ diffuso nel M5s e di cui si e’ fatto interprete Alessandro Di Battista – che dietro la fretta di Salvini ci sia la volonta’ di mandare all’aria il governo.

“Nessuna nuova tassa in piu’. Anzi, vogliamo fare subito la manovra che di solito si fa in inverno”, dice Salvini respingendo per l’ennesima volta l’ipotesi di una manovra correttiva e lanciando un avvertimento all’Europa: “Da ministro dell’Interno, ho da 11 giorni questa imbarcazione olandese di una Ong tedesca in giro per le acque del mediterraneo senza che nessuno muova un dito. Sull’immigrazione l’Europa continua a non esistere. Non esagerassero parlando di infrazioni, multe o commissari. Noi all’Europa diamo sei miliardi di euro l’anno, quindi ci permettessero di tagliare le tasse agli italiani, cosa che faro’ qualunque cosa accada”.

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Di Maio legge le dichiarazioni dell’alleato di governo e denuncia la ‘tenaglia’ che sta destabilizzando il governo: da una parte il leader leghista con la proposta di manovra anticipata. Dall’altra l’amico Alessandro Di Battista, con il libro appena pubblicato in cui lamenta la deriva da colletto bianco del Movimento 5 Stelle. Il capo politico del M5s parte dalla procedura d’infrazione per debito eccessivo che potrebbe arrivare fra una settimana da Bruxelles: “Sono preoccupato per la procedura di infrazione, ma sono anche fiducioso del fatto che si possa evitare e la possiamo evitare perche’ l’Italia puo’ pretendere di piu’ a quei tavoli”. Per farlo, tuttavia, “dobbiamo stare uniti in Italia, come forze politiche, e dentro le forze politiche perche’ ogni volta che si prova a scrive una legge economica a mezzo stampa o a trovare 10 miliardi e mezzo a mezzo stampa, o che si prova a minare una forza politica con dichiarazioni, post o libri l’unica cosa che si fa e’ indebolire il governo di uno dei primi sette Paesi del mondo, della seconda forza manifatturiera d’Europa”.

Di Battista assicura che, da parte sua, non c’e’ alcuna volonta’ di indebolire il governo e, anzi, assicura di sostenere l’azione del presidente del Consiglio e derubrica a “screzi” e “fraintendimenti” l’incidente con l’amico Luigi. Ad oggi, fra i due, non ci sono stati ancora contatti telefonici, Di Battista spiega di non avere avuto il tempo di farlo questa mattina a causa di un volo aereo in ritardo, ma giura che rimediera’ a breve. Sul senso dell’accusa mossa dalle pagine del suo libro a un M5s eccessivamente istituzionalizzato, “stiamo troppo nei palazzi, ma questo perche’ siamo brave persone” spiega che non c’e’ stata alcuna volonta’ di attaccare il leader, ma di marcare la differenza tra i Cinque Stelle e Salvini accusato di passare le giornate a girare il Paese trascurando – e’ il messaggio nemmeno troppo implicito – il suo dovere di ministro. Tema, questo, a centro di un ‘fuori onda’ carpito dal sito Fanpage in cui Luigi Di Maio si lamenta dell’utilizzo disinvolto che Salvini farebbe dei voli di stato. La finestra elettorale che consente di portare l’Italia al voto anticipato si chiude il 20 di luglio.

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“Io posso sbagliarmi, ma non e’ nell’interesse dell’Italia tornare al voto a settembre. Da parte della Lega c’e’ una provocazione continua, posso sbagliarmi ma nella testa dei dirigenti della Lega penso stia passando l’idea di buttare tutto all’aria”. Tensioni che, al di la’ delle rassicurazioni di Salvini – “il governo durera’ quattro anni” – sembrano preludere ad una crisi. la data del voto, d’altra parte, e’ strettamente connessa al varo della manovra: il Quirinale ha fatto capire agli azionisti del governo che le fibrillazioni economiche non devono mettere a rischio i conti pubblici. Il tentativo di anticipare eliminerebbe dunque dal campo una delle variabili sulle quali si decide la data del voto. E’ anche per questo che Di Battista, nello studio di Lucia Annunziata, sottolinea: “Mi fido pienamente del lavoro del Presidente del Consiglio che sta portando avanti un lavoro con grande dignita’. La Lega sta provando a sondare per trovare un incidente. Se poi mi sbaglio, saro’ il piu’ felice. Io posso sbagliarmi, ma non e’ nell’interesse dell’Italia tornare al voto a settembre. Da parte della Lega c’e’ una provocazione continua, posso sbagliarmi ma nella testa dei dirigenti della Lega penso stia passando l’idea di buttare tutto all’aria”.

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