Salvini non molla, governo ancora diviso su migranti. Lega marca stretto Conte, premier molto “attivo”

Salvini non molla, governo ancora diviso su migranti. Lega marca stretto Conte, premier molto “attivo”
Da sinistra Matteo Salvini, Giuseppe Conte e Luigi di Maio
8 gennaio 2019

Governo ancora diviso sulla sorte dei migranti a bordo di Sea Watch 3 e Sea Eye, con i 5 stelle e Giuseppe Conte che hanno dato la disponibilita’ ad accogliere 15 delle 49 persone a bordo delle due imbarcazioni mentre Matteo Salvini ha ribadito la sua contrarieta’. Il ministro dell’Interno ha chiarito che “non vi sono polemiche” in atto con il presidente del Consiglio e gli altri componenti del governo. Ma ha ribadito che la sua posizione “non cambia” ed e’ “contraria a qualsiasi arrivo via mare in Italia, per bloccare una volta per tutte il traffico di esseri umani che arricchisce scafisti, mafiosi e trafficanti”. Tra Conte, Salvini e Luigi Di Maio non vi sarebbero ancora stati contatti.

Per la Lega la “soluzione” alla gestione degli arrivi e’ la creazione di “corridoi umanitari via aerea per chi scappa davvero dalla guerra”, hanno fanno trapelare fonti governative leghiste. I corridoi, si sottolinea, sono “stati confermati dal ministro Salvini per il 2019”. Sul tema, il vicepremier leghista, informato brevemente da Di Maio della disponibilita’ ad accogliere i migranti, venerdi’, nel tardo pomeriggio, poco prima che avvenisse l’annuncio, stamane veniva dato come pronto ad andare allo scontro. Ora Salvini sarebbe “molto deciso a non cedere” dalla sua posizione ma altrettanto impegnato a cercare una soluzione per evitare un nuovo caso Diciotti.

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“Determinato a dichiarare ‘non sicuro’ alcun porto” in modo da bloccare l’accoglienza in Italia, la soluzione potrebbe essere quella che i migranti venissero essere accolti in strutture messe a disposizione dalla Chiesa o dal Vaticano, come avvenuto in passato. L’irritazione del vicepremier in queste ore si sarebbe indirizzata in particolar modo su Conte. All’inquilino di Palazzo Chigi verrebbe rimproverata una mancanza di concertazione sulla vicenda e un attivismo, che sarebbe frutto – si accusa e sospetta nella Lega – di un nuovo atteggiamento del premier, forte del successo della trattativa con l’Unione europea sulla manovra.

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