Salvini con ultras Milan, io indagato tra indagati. Ed è polemica

Salvini con ultras Milan, io indagato tra indagati. Ed è polemica
Matteo Salvini
16 dicembre 2018

Matteo Salvini si mischia agli ultras del Milan tra sorrisi, baci e selfie, e non si preoccupa che la sua presenza alla festa della Curva Sud possa diventare un caso. Il ministro dell’Interno, a poche ore dal vertice di maggioranza, saluta e abbraccia diversi esponenti del tifo organizzato rossonero, alcuni dei quali pero’ hanno avuto qualche problema con la giustizia italiana, finendo anche in galera. “Sono solo un indagato tra altri indagati”, spiega deciso Salvini all’Arena Civica di Milano per le celebrazioni per i 50 anni della Curva Sud, organizzata per altro con il patrocinio di Palazzo Marino. Salvini, incalzato, resta convinto che la sua presenza non sia affatto fuori luogo: “I tifosi del Milan sono tra le piu’ belle realta’ europee. Sono persone per bene, pacifiche e tranquille, portano colore con un coro, un tamburo o un bandiera”.

Non c’e’ quindi alcun imbarazzo quando il vicepremier incrocia sugli spalti il capo ultras Luca Lucci, che ha recentemente patteggiato una pena ad un anno e sei mesi dopo essere stato arrestato dalla polizia in un’operazione contro il traffico di droga: i due si stringono la mano e si scambiano pacche sulle spalle come vecchi amici. “Io stesso – rimarca Salvini – sono un indagato, quindi sono un indagato tra altri indagati. Io sono per il tifo corretto, colorato e colorito. Episodi di violenza non mi appartengono e non appartengono a nessuno sportivo. Ho cominciato ad andare in Curva a 14 anni, ho fatto delle belle trasferte, ho sempre trovato gente positiva, quelli che sono stati con me non hanno mai alzato la mano su nessuno”. Duro il commento di Nico Stumpo, deputato di LeU, secondo cui “andando a fare il tifoso tra gli ultras, Salvini oggi si dimostra ancora una volta non un uomo delle istituzioni ma un uomo di parte”.

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“Quello del tifoso e’ il suo modello. Per di piu’ si definisce indagato tra gli indagati, dimenticando – sottolinea Stumpo – che magari tra loro c’e’ chi ha commesso violenze contro gli agenti delle forze dell’Ordine”. Ma Salvini vede anche una correlazione, un filo conduttore, tra l’atteggiamento dell’Unione Europea verso l’Italia e quello della Uefa verso il Milan: il governo ha dovuto fare marcia indietro sulla manovra, proprio mentre il Milan veniva eliminato dall’Olympiacos in Europa League con un rigore inesistente (“una delusione non ancora smaltita”) e veniva sanzionato per le violazione sul Fair Play Finanziario con una multa da 12 milioni e una rosa ridotta a 21 giocatori. “Mi sembra – la stoccata di Salvini – che in Europa esistano due pesi e due misure a tutti i livelli. L’Europa non ama l’Italia e in questo caso le squadre italiane. Mi sembra che sul Milan e i club italiani ci sia un’attenzione e un accanimento particolare. Qualcuno ha speso centinaia di milioni di euro, questa sentenza mi pare eccessiva”.

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