Scandalo migranti, si dimette la ministra dell’Interno Amber Rudd

30 aprile 2018

Il governo della premier britannica Theresa May perde un altro pezzo da novanta: il ministro dell’Interno, Amber Rudd, ha rassegnato le proprie dimissioni dopo essere stata travolta dallo scandalo delle espulsioni di alcuni migranti provenienti dalle ex colonie del Regno Unito. Si tratta in particolare dalla cosiddetta generazione Windrush, dal nome della nave che nel 1948 porto’ il primo gruppo di migranti dalle Indie Occidentali per aiutare a ricostruire la Gran Bretagna del dopoguerra, e molti altri seguirono da tutto il Commonwealth. Avevano il diritto legale di rimanere nel Regno Unito con una legge del 1971, ma molti non hanno mai formalizzato il loro status, spesso perche’ erano bambini che venivano con il passaporto dei loro genitori o dei loro fratelli e quindi non avevano mai fatto domanda per un documento proprio. Negli ultimi anni una repressione governativa contro l’immigrazione irregolare ha riguardato anche molti anziani dalla generazione Windrush: alcuni dei quali hanno perso il lavoro e si sono indebitati tentando di dimostrare il proprio status.

La ministra ha ammesso di aver “inavvertitamente ingannato” i legislatori in merito agli obiettivi di espulsione

Rudd ha ammesso di aver “inavvertitamente ingannato” i legislatori in merito agli obiettivi di espulsione. Riferendo in aula aveva dichiarato di non essere stata a conoscenza delle quote di espulsioni annuali decise dal suo ministero. E’ stato pero’ poi smentita da alcuni documenti. “Avrei dovuto saperlo e mi assumo la piena responsabilita’ per il fatto che non e’ stato cosi'”, ha scritto nella lettera di dimissioni consegnato alla May, ammettendo di aver “inavvertitamente ingannato il comitato ristretto degli affari interni”. L’uscita di scena di Rudd rappresenta una doccia fredda per Theresa May, che solo venerdi’ aveva ribadito pubblicamente la sua “piena fiducia” a Rudd. Un inciampo che potrebbe costare molto caro nella prossima tornata delle elezioni locali in programma in tutto il Paese. Il governo ha affrontato crescenti polemiche dopo che e’ emerso che molti della generazione Windrush, giunta in Gran Bretagna in modo legittimo dopo la seconda guerra mondiale, erano stati erroneamente minacciati di espulsione.

La premier britannica e altri membri del governo prendono le difese della Rudd

Il trattamento derivava da una politica di immigrazione “ostile” avviata proprio da May quando era ministro dell’Interno, dal 2010 al 2016 (Rudd ha poi preso il suo posto). Il partito laburista d’opposizione accusa Rudd di incompetenza e invita May a dare “un resoconto completo e onesto su come sia accaduta l’imperdonabile situazione”. Tuttavia la premier britannica prende le difese dell’ormai ex membro del suo governo. Secondo May, la testimonianza di Rud era stata data “in buona fede”, confermando l’intenzione del Paese a rispettare una politica di immigrazione “ferma ma equa”. Pieno sostegno e’ arrivato anche da altri membri del governo. “Davvero triste perdere Amber Rudd dal Gabinetto, una brava collega che ha fatto un ottimo lavoro durante gli attacchi terroristici dello scorso anno e che si preoccupa profondamente delle persone che serve”, ha twittato il ministro degli Esteri, Boris Johnson. “Il governo e’ diventato un po’ meno umano”, gli ha fatto eco il collega George Osborne, ministro delle Finanze.

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