Scontro Salvini-Di Maio su adozioni non basta, ci si mette pure Conte. E il premier attacca Fontana: “Il leghista studi”

Scontro Salvini-Di Maio su adozioni non basta, ci si mette pure Conte. E il premier attacca Fontana: “Il leghista studi”
Luigi Di Maio, Giuseppe Conte e Matteo Salvini
30 marzo 2019

A Verona ci sono i “fanatici” che affrontano il tema della famiglia “con l’odio verso il prossimo e la discriminazione”: parola di Luigi Di Maio. “Se parlare di mamme e papa’ vuol dire essere sfigati, io sono orgoglioso di esserlo. Odio? Si’ fuori c’e’ odio. Di Maio sbaglia piazza”: replica di Matteo Salvini. I due vice premier tornano a scontrarsi sul tema della famiglia nel giorno del congresso di Verona, che da settimane divide i due azionisti del governo. Da un parte la Lega, che nella citta’ veneta e’ massimamente rappresentata da Salvini e dai ministri Marco Bussetti e Lorenzo Fontana. Dall’altra il Movimento 5 stelle con il suo capo politico che ribadisce la contrarieta’ dal raduno di “fanatici” partecipando quasi contemporaneamente alla manifestazione organizzata dal sottosegretario alle pari opportunita’ Vincenzo Spadafora e dall’Agenzia nazionale per i giovani, ‘Oggi protagonisti’, insieme a 600 ragazzi provenienti da tutta Italia.

Dunque, una giornata di scontro, ancora una volta, quella di oggi fra Lega e Movimento 5 Stelle, con sullo sfondo il tanto contestato appuntamento mondiale di Verona sulla famiglia. Appuntamento al quale ha preso parte il leader del Carroccio Matteo Salvini mentre non si è fatto vedere il capo grillino Luigi Di Maio. “Si parla tanto di famiglia in questi giorni: noi teniamo tanto alla famiglia e siamo molto preoccupati per il fatto che l’italia sia l’ultimo Paese a fare figli in Europa – scandisce Di Maio -, ma mentre a Verona si sta affrontando questo tema con l’odio verso il prossimo, con le discriminazioni e dicendo che la donna se ne deve stare chiusa in casa ad allevare i figli, noi qui guardiamo al futuro”. Il vice premier pentastellato poi rammenta che “nel contratto di governo non c’e’ niente di quello che si sta discutendo a Verona”. A Di Maio fanno eco diversi esponenti 5 stelle, dallo stesso Spadafora, ad Alfonso Bonafede a Stefano Buffagni. Intanto, al Nord, Salvini trasforma in show la sua partecipazione al congresso delle famiglia. 

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Da Verona, in ogni modo, Salvini ha ribadito che la posizione della Lega e’ di “non toccare quello che gia’ c’e'”, dalle leggi su aborto e divorzio, a quelle sulle unioni civili. Detto questo, il segretario leghista ha sostenuto di credere che “un bambino abbia bisogno di una mamma e un papa’” e ribadito la contrarieta’ alle adozioni alle coppie omosessuali e alla “barbarie” dell’utero in affitto, che “usa la donna come bancomat”. “Il 99 per cento dei gay con cui ho avuto modo di lavorare non e’ interessato”, ha affermato, precisando di non avere nulla in contrario alle famiglie arcobaleno, “basta che i bimbi stiano bene”. Il capo della Lega ha poi ribadito di essere a favore della “riforma del diritto di famiglia” anche se ha bollato il ddl Pillon come “punto di partenza” aperto a modifiche e critiche. Altro tema quello delle case famiglie. Salvini ha annunciato che proporra’ una “commissione di inchiesta” che proceda a una mappatura di questi istituti, denunciando casi che gli sono stati segnalati “nel centro Italia” in cui avvengono maltrattamenti e i minori sono “sequestrati” perche’ oggetto di “business”, in un sistema in cui la “contiguita’ tra controllori e controllati” e’, a suo dire, sospetta.

Arrivando alla Gran guardia per il congresso, il ministro dell’Interno non si e’ sottratto alla piazza divisa tra fischi ‘Vergogna’ e i cori a suo sostegno ‘Matteo, tieni duro”. Indosso la maglietta del congresso (che ritrae un nucleo familiare di quattro persone: madre, padre e due bambini), Salvini, separato con due figli da due donne diverse, ha ammesso di non essere il “testimonial” perfetto della famiglia tradizionale. Proprio per questo ha assicurato pero’ di voler aiutare i genitori separati, sua battaglia storica. Durante il suo discorso ha citato spesso i figli, oltre ai suoi genitori, e al “buon Dio”. Citazione anche per ‘1984’ di George Orwell. La campagna mediatica contro questo congresso ha ricordato al leader leghista lo “psicoreato” usato dal Grande fratello orwelliano. Una evidente contrapposizione politica, in atto da giorni, che poi in serata ha coinvolto Palazzo Chigi e il premier Giuseppe Conte, con una nota molto dura nei confronti del ministro dell’Interno. Conte ha preso la parola sul tema delle adozioni dopo che Salvini nel pomeriggio da Verona era intervenuto contro il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Vincenzo Spadafora, del Movimento 5 Stelle, chiedendo che si occupasse “di rendere più veloci le adozioni. Ci sono – aveva detto – più di 30mila famiglie che attendono di adottare un bambino”.

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Ma Salvini non si era fermato a Spadafora, le sue contestazioni erano state indirizzate anche al premier. “Sul tema adozioni – aveva detto – mi aspetto di più dal presidente del Consiglio, che ha nominato la commissione adozioni internazionali che la sinistra aveva affossato e imbalsamato per anni, senza interpellare il ministro con delega alla famiglia”. Un attacco che il premier non ha lasciato passare. “La delega in materia di adozioni di minori italiani e stranieri – è scritto nella nota diffusa in serata – è attualmente ed è sempre stata in capo al ministro della Lega, Lorenzo Fontana”. Conte, viene chiarito in termini netti, “ha solo mantenuto le funzioni di presidente della Commissione per le adozioni internazionali. Spetta quindi a Fontana adoperarsi – come chiesto da Salvini – per rendere le adozioni più veloci e dare risposta alle 30.000 famiglie che aspettano”.

Ma la nota non finisce qui, Palazzo Chigi va giù duro contro il leghista: “Rimane confermato che bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare nei ministeri tutti i giorni e studiare le cose prima di parlare altrimenti si fa solo confusione”. Prima della nota di Palazzo Chigi, era intervenuto anche Luigi Di Maio per contestare le parole e le posizioni assunte dall’alleato di governo. “La delega alle adozioni – aveva detto nel corso della manifestazione “Oggi protagonisti” – non è del sottosegretario Spadafora, ma è una delega che ha in capo il presidente del Consiglio dei ministri o il ministro Fontana: evitiamo di dire cose scorrette, si leggano bene le deleghe”. Sulla presunta gaffe di Salvini sul tema Di Maio ha poi successivamente ironizzato: “Passiamo la mano…”. A conclusione della giornata infine è emerso, ma al momento non ci sono conferme ma solo indiscrezioni, che il ministro Fontana da tempo avrebbe chiesto di rinunciare alla delega sulle adozioni.

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