Scontro Ue-Salvini. Ft: “L’Italia rischia governo più inesperto dai tempi del Trattato di Roma”

Scontro Ue-Salvini. Ft: “L’Italia rischia governo più inesperto dai tempi del Trattato di Roma”
15 maggio 2018

E’ scontro tra l’Unione europea e Matteo Salvini su migranti e debito pubblico. Parole non certo tenere nei confronti di un eventuale esecutivo M5s-Lega arrivano anche dal Regno Unito, con un duro editoriale del Financial Times. Che i riflettori dell’Ue siano puntati su Roma lo confermano le parole del Commissario europeo alla Migrazione: “Speriamo” che col nuovo governo in Italia “non ci siano cambiamenti sulla linea della politica migratoria”, afferma Dimitris Avramopoulos. E il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis mette in guardia: “E’ chiaro che l’approccio alla formazione del nuovo Governo e l’approccio rispetto alla stabilita’ finanziaria deve essere quello di rimanere nel corso attuale, riducendo gradualmente il deficit e riducendo gradualmente il debito pubblico”. Ultimo ma non meno categorico Jyrki Katainen, vicepresidente della Commissione Ue: “Non vedo segnali che gli Stati membri vogliano cambiare le regole o concedere eccezioni a Stati membri” sul Patto di Stabilita’ e Crescita. Katainen ha anche ricordato che la Commissione e’ “guardiano dei trattati” e che “tutte le regole del Patto di Stabilita’ e Crescita si applicano” all’Italia.

Salvini: “Dall’Europa ennesima inaccettabile interferenza di non eletti”

Interventi che suscitano la reazione stizzita del leader leghista: “Dall’Europa ennesima inaccettabile interferenza di non eletti. Noi abbiamo accolto e mantenuto anche troppo, ora e’ il momento della legalita’, della sicurezza e dei respingimenti”, replica Salvini a Avramopoulos. Sulle trattative in corso tra M5s e Lega piomba poi l’allarme del quotidiano inglese Ft, che paragona il possibile ingresso del Movimento guidato da Luigi Di Maio e del partito di Matteo Salvini all’entrata dei “barbari” a Roma. “L’Italia e’ sul punto di insediare il governo meno convenzionale e piu’ inesperto alla guida di una democrazia occidentale dai tempi del Trattato di Roma del 1957, che fondo’ la Ue”, scrive Ft, secondo il quale “i barbari non si stanno solamente ammassando alle porte di Roma. Sono entrati dentro le mura della citta’”, anche se poi ammette: “i due partiti godono di un’indiscussa legittimita’ democratica, avendo vinto le elezioni”, riconoscendo quindi la giustezza “dell’opportunita’ di governare l’Italia”. Anche se, “le politiche contenute nel cosiddetto ‘contratto per il governo del cambiamento’ danno molti motivi di preoccupazione”.

I ‘nodi’ sono giustizia, grandi opere, immigrazione e vincoli Ue

Intanto, dopo la richiesta rivolta ieri al Colle di avere piu’ tempo, va avanti ad oltranza il tavolo sul programma, con l’obiettivo di chiudere entro giovedi’. Secondo quanto si apprende, M5s e Lega vorrebbero stringere sul contratto di governo al massimo entro due giorni anche se la partita non e’ cosi’ semplice. Il Quirinale non ha posto un limite temporale, e’ disponibile ad attendere ancora alcuni giorni, fino a lunedi’, a patto che i giorni in piu’ non si trasformino in settimane. Oggi pentastellati e leghisti sono partiti dal turismo e il confronto e’ sulla tassa di soggiorno e sulla possibilita’ di rimodularla al ribasso. Mentre le parti del contratto ‘sottolineate in rosso’, come ammette una fonte autorevole M5s, saranno affrontate soltanto domani. I ‘nodi’ sono quelli relativi a giustizia, grandi opere, immigrazione e vincoli Ue. Su quest’ultimo punto, riferisce un partecipante al tavolo, ci sono delle differenze con una posizione piu’ “prudente” dei 5 stelle Mentre sul fronte delle tasse sembra esserci l’intesa sulle due aliquote al 15 e al 20%.

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