Scoperta opera sconosciuta Cimabue, stimata 6 mln euro

Scoperta opera sconosciuta Cimabue, stimata 6 mln euro
24 settembre 2019

Un dipinto attribuito a grande pittore italiano Cimabue, che era appeso tra la cucina e il soggiorno in una casa a Compiegne, a nord di Parigi, e’ stato scoperto casualmente e sara’ messo in vendita. Lo ha rivelato il Canibet Turquin, esperto in opere d’artedi antichi maestri. “Il Cristo deriso” e’ il tema di questo piccolo dipinto, (25,8 cm per 20,3 cm), e probabilmente faceva parte di un Dittico del 1280 nel quale rappresentati su otto pannelli di dimensioni simili alcune scene della Passione di Cristo. Finora erano conosciute solo due scene di questo dittico: La “Flagellazione di Cristo” (Frick Collection, New York) e la “Vergine col Bambino in trono e circondata da due angeli” (National Gallery, Londra).

E’ stata un’anziana signora a riferire dell’esistenza dell’opera alla casa d’aste Acte’on di Compie’gne, che ha provveduto a farla valutare da Turquin. Il quadro era appeso in mezzo tra il soggiorno e la cucina, e la famiglia aveva sempre pensato che fosse un’icona semplice. La vecchia signora non sapeva da dove venisse. Stimato tra 4 e 6 milioni di euro, questo dipinto che mostra Cristo circondato da una folla di uomini con un’espressione, sara’ messa in vendita presso Senlis da Acteon il prossimo 27 ottobre. Si tratta della prima volta in decenni che viene messo all’asta un dipinto di Cimabue. La riflettografia a infrarossi ne ha rivelato l’eccellente stato di conservazione, sostongo gli esperti di Turquin, a detta dei quali “l’attribuzione verra’ messa in discussione: e’ evidente, confrontandolo con gli altri suoi dipinti, che e’ la stessa mano”.

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Cimabue, pseudonimo di Cenni (Bencivieni) di Pepo (Firenze, 5 o 19 settembre 1240 circa – Pisa, 24 gennaio 1302), e’ una delle piu’ grandi figure dell’arte prerinascimentale. Pittore di spregiudicata capacita’ innovatrice, si hanno notizie di lui dal 1272. Dante lo cita come il maggiore della generazione antecedente a quella di Giotto, di cui secondo il Ghiberti fu al contempo maestro e scopritore. Vasari lo indico’ come il primo pittore che si discosto’ dalla “scabrosa goffa e ordinaria maniera greca”, ritrovando il principio del disegno verosimile “alla latina”. A detta degli esperti, a Cimabue spetta un passo fondamentale nella transizione da figure ieratiche e idealizzate (di tradizione bizantina) verso veri soggetti, dotati di umanita’ ed emozioni, che saranno alla base della pittura italiana e occidentale.

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