La guerra dei dazi, Usa a Ue: togliete i vostri e noi faremo lo stesso

La guerra dei dazi, Usa a Ue: togliete i vostri e noi faremo lo stesso
10 marzo 2018

L’Unione europea è stretta alleata degli Stati Uniti su sicurezza e commercio e per questo va esclusa dai dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio voluti da Donald Trump. È la richiesta avanzata dalla commissaria Ue per il Commercio, Cecilia Malmstroem, al termine di una giornata di riunioni a Bruxelles. E, nel pomeriggio americano, è arrivato il tweet al veleno dell’inquilino della Casa Bianca, che ha rincarato la dose: “L’Ue, Paesi meravigliosi che trattano molto male gli Stati Uniti, si lamenta per i dazi su acciaio e alluminio. Se abbandonano le loro orribili barriere e i dazi sui prodotti statunitensi che entrano, faremo cadere anche i nostri. Grande deficit. In caso contrario, tassiamo le auto, ecc. Giusto!”. Forse non si sarebbe aspettata una risposta del genere Malmstroem, che ha incontrato il ministro dell’Economia e del commercio del Giappone, Seko Hiroshige, e il rappresentante Usa per il Commercio, Robert Lighthizer. La riunione era in realtà prevista da tempo, per discutere della Cina, ma dopo l’annuncio di Trump sui dazi si è trasformata in una riunione di crisi legata a queste misure commerciali. Alla fine dei faccia a faccia, la Commissione Ue ha diffuso una nota in cui ha riferito che Malmstroem e il ministro giapponese hanno espresso al rappresentante Usa la “forte preoccupazione di Ue e Giappone” per i dazi e hanno aggiunto che “in quanto partner della sicurezza di vecchia data degli Stati Uniti si aspettano che le esportazioni di Giappone e Ue saranno esentate dall’applicazione di dazi più alti”. Di tono analogo il tweet pubblicato quasi contemporaneamente dalla commissaria: “Giornata di incontri a Bruxelles con il ministro dell’Economia e del commercio del Giappone Seko Hiroshige e con il rappresentante Usa per il Commercio Robert Lighthizer. Ho avuto una discussione franca con gli Usa sulla questione seria dei dazi su acciaio/alluminio. In quanto stretto partner degli Usa per sicurezza e commercio, l’Ue deve essere esclusa dalle misure annunciate”.

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La riunione, però, non è riuscita nell’intento di trovare chiarezza da parte degli Stati Uniti: “Non c’è immediata chiarezza sulla procedura Usa esatta per l’esenzione, quindi le discussioni continueranno la prossima settimana”, ha detto ancora Malmstroem. Intanto, la Casa Bianca ha fatto sapere che Trump, nel corso della telefonata avuta venerdì con il presidente francese Emmanuel Macron, ha sottolineato che la sua decisione di imporre dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio “è necessaria e appropriata per proteggere la sicurezza nazionale”. Uno spiraglio, però, potrebbe aprirsi dal fatto che i due – ha riferito sempre la Casa Bianca – hanno anche discusso di “vie alternative per affrontare le preoccupazioni degli Stati Uniti”. Macron, dal canto suo, secondo quanto reso noto dall’Eliseo non aveva mancato di esprimere a Trump le sue “vive preoccupazioni” per i dazi, evocando il rischio di una “guerra commerciale, da cui tutti i Paesi coinvolti uscirebbero perdenti”. I dazi Usa saranno del 25% sulle importazioni di acciaio e del 10% su quelle di alluminio. Trump ha annunciato che sarebbero entrati in vigore dopo 15 giorni e che inizialmente non si applicheranno a Canada e Messico. Venerdì, via Twitter, ha riferito di un’apertura possibile anche per l’Australia, citando come motivazione non precisati “accordi sulla sicurezza”. Riferimento che richiama alla mente i ripetuti attacchi di Trump contro la Germania, la principale economia dell’Ue, da lui accusata di contribuire molto meno degli Usa al finanziamento della Nato.

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