Scosse di assestamento allo Ior, si dimettono due consiglieri

Scosse di assestamento allo Ior, si dimettono due consiglieri
25 maggio 2016

Lasciano per una divergenza di “legittime riflessioni e opinioni” due consiglieri dello Ior (Istituto per Opere di Religione). Tra di essi, Carlo Salvatori, nominato appena nel 2014 e unico italiano del board. In una vicenda “completamente distinta” il Vaticano, intanto, informa di aver sequestrato le risorse finanziarie che deteneva presso lo Ior Angelo Proietti, imprenditore edile italiano titolare di diversi appalti presso enti vaticani, recentemente indagato dalle autorità italiane per bancarotta fraudolenta. Lo Ior ha pubblicato solo dieci giorni fa il bilancio del 2015.
Ne emerge un utile di 16,1 milioni di euro, in calo rispetto all`anno passato a causa della crisi economica e finanziaria, una maggiore trasparenza, con il completamento dell`operazione di chiusura dei conti fuori norma, e costi operativi in calo. L’istituto teatro di molti scandali, remoti e recenti, si è lasciato dunque alle spalle, per usare le parole del nuovo direttore generale, Gian Franco Mammì, “una fase importante di transizione”, configurandosi, ora, come un istituto di dimensioni ridotte, rispetto al passato. “Completato positivamente l’iter per la recente approvazione e pubblicazione del Rapporto Annuale dell’Istituto per le Opere di Religione, due membri del Consiglio di Sovrintendenza, il Dott. Clemens Boersig (tedesco, ndr.) e il Dott. Carlo Salvatori, seguendo la normativa in vigore, hanno presentato nei giorni scorsi le loro dimissioni al Presidente della Commissione Cardinalizia di vigilanza sullo IOR”, si legge in una nota della sala stampa della Santa Sede.

“Tale passo va compreso nel quadro delle legittime riflessioni e opinioni circa la gestione di un Istituto di natura e finalità così particolari come lo IOR. I due consiglieri hanno offerto un contributo competente e qualificato in questa fase importante per la stabilità e integrità dell’Istituto e la sua conformità non solo all’ordinamento interno vaticano ma anche agli obblighi assunti dalla Santa Sede a livello europeo. Il Presidente della Commissione Cardinalizia ha perciò ringraziato i due membri del Consiglio e ha accettato le loro dimissioni”. E’ emerso, ha chiosato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, in risposta alle domande dei giornalisti, una “differenza di opinioni sulla gestione dell’istituto”, da parte di personalità del mondo bancario, che è “normale” tanto più a causa della funzione di “servizio ecclesiale” dell’istituto con sede nel Torrione Nicolò V. Parole calibratissime che lasciano intravedere una divergenza tra chi puntava ad uno Ior con il profilo della banca classica e chi invece vede un futuro più dimesso per l’istituto. “Inizia quindi, nel pieno rispetto delle procedure previste, la fase dell’individuazione e della valutazione di nuove candidature adatte per occupare i posti divenuti vacanti nel Consiglio di Sovrintendenza”, conclude la nota. Un processo che, secondo padre Lombardi, prenderà “alcuni mesi”. Fanno parte del consiglio di sovrintendenza, ora, oltre al presidente Jean-Baptiste de Franssu (Francia), Mary Ann Glendon (USA), Sir Michael Hintze (UK), Mauricio Larrain (Cile).
Quest’ultimo e Carlo Salvatori erano stati nominati a settembre del 2014. A questi membri laici si aggiunge, in veste di segretario non votante, mons. Alfred Xuereb, segretario generale della Segreteria per l’Economia. Il consiglio di sovrintendenza definisce la strategia ed è responsabile della supervisione delle attività dell’Ior, e risponde alla commissione cardinalizia.

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In quella che lo stesso padre Lombardi ha definito una vicenda “completamente distinta”, la sala stampa vaticana ha precisato che “le competenti Autorità della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano hanno avviato le indagini stabilite dall’ordinamento vaticano nel 2013, dando seguito a segnalazioni di attività sospette riconducibili” a Angelo Proietti, “sottoponendo a sequestro tutte le risorse finanziarie interessate”. Inoltre, “dall’avvio delle indagini le Autorità competenti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano hanno richiesto la collaborazione e scambiato informazioni con le competenti Autorità italiane, secondo quanto stabilito dai rispettivi ordinamenti e i Protocolli d’intesa in vigore”. Infine, “nello Stato della Città del Vaticano è attualmente in corso un procedimento penale e le Autorità competenti stanno valutando anche l’esistenza di eventuali danni nei confronti di enti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano”. Viene così messo in rilievo, ha sottolineato Lombardi, il “ruolo positivo” delle istituzioni vaticane che hanno avviato le verifiche tempestivamente e indipendentemente dalle autorità italiane. La nota vaticana si limita a richiamare “notizie apparse sulla stampa italiana negli ultimi giorni in merito alla vicenda del fallimento della ditta Edil Ars e del procedimento a carico dell’imprenditore sig. Angelo Proietti”.

La vicenda, più precisamente, è esplosa lo scorso 19 maggio, quando, su ordine del giudice per le indagini preliminari (gip) del tribunale di Roma Cinzia Parasporo, i finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di Proietti, che è indagato in concorso con altre quattro persone per il reato di bancarotta fraudolenta aggravata. Quello nei confronti di Proietti è il primo caso di sequestro preventivo di conti correnti di un cittadino italiano presso lo Ior. Le fiamme gialle hanno accertato tra l’altro che l’imprenditore romano era titolare di contratti di appalto con diverse istituzioni ed Enti del Vaticano (Apsa, Lumsa e Ospedale Bambino Gesù) e l’impresa si presenta sul sito internet come ” appaltante di lavori presso lo Stato Città del Vaticano nell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica e nel Governatorato”. Grazie a una rogatoria i finanzieri italiani avevano verificato la disponibilità da parte di Proietti di conti personali presso lo Ior. Su questi conti, hanno reso noto gli investigatori italiani nei giorni scorsi, l’imprenditore incassava direttamente “ingenti pagamenti che avrebbero dovuto invece essere effettuati alla società fallita, in quanto riferibili ai lavori edili fatti dalla Edil Ars”. In particolare, su uno di questi conti nel decennio 2004-2014 Proietti ha effettuato movimentazioni in uscita per circa 9,5 milioni di euro.

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