Sea Watch bloccata a Catania: uno yacht non può recuperare migranti. Ong attacca: “Pressione politica per fermare soccorsi”

Sea Watch bloccata a Catania: uno yacht non può recuperare migranti. Ong attacca: “Pressione politica per fermare soccorsi”
1 febbraio 2019

Sulla Sea Watch 3 sono state rilevate “una serie di non conformita’” che riguardano sia “la sicurezza della navigazione”, sia “il rispetto della normativa in materia di tutela dell’ambiente marino”. Ed è lo stesso ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha spiegare il perché del blocco dell’imbarcazione al porto di Catania. “Stiamo parlando di una imbarcazione registrata come “pleasure yacht” – dice Toninelli – che non e’ in regola per compiere azioni di recupero dei migranti in mare. E mi pare ovvio, visto che e’ sostanzialmente uno yacht. In Italia questo non e’ permesso”.

Nel dettaglio, in una nota, la Guardia Costiera sottolinea che “non permettono la partenza dell’unità fino alla loro risoluzione” e che “dovranno essere risolte anche con l’intervento dell’Amministrazione di bandiera”, cioè l’Olanda, “in cooperazione con gli ispettori specializzati della Guardia Costiera e il 6° Reparto – Sicurezza della Navigazione del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera”. A bordo della Sea Watch 3 sono saliti ieri gli ispettori della Guardia Costiera di Catania, militari specializzati del Corpo delle Capitanerie di porto sulla sicurezza della navigazione: è stata eseguire una verifica tecnica sulle condizioni della nave ai sensi della UNCLOS (La Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare). Dell’attività è stata informata l’Olanda, quale amministrazione di bandiera dell’unità. Fino a quando non verranno risolti i problemi sollevati, sottolinea ancora la Guardia Costiera, la nave non potra’ lasciare il porto di Catania.

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Immediata la reazione dell’ong che su Twitter sferra un attacco: “#Seawatch in stato di fermo. La Guardia costiera ci notifica il blocco per non conformita’ su sicurezza navigazione e normativa ambientale. Le autorita’, sotto chiara pressione politica, sono alla ricerca di ogni pretesto tecnico per fermare l’attivita’ di soccorso in mare”. I legali della Sea Watch, invece, fanno sapere che al momento nessun passaporto e’ stato ritirato e che nessuna convocazione e’ stata diramata dalla procura di Catania. E’ arrivato nel frattempo il nuovo equipaggio. Ieri il capo missione e il comandante sono stati sentiti per ore da personale della Squadra mobile e della Guardia di finanza, a bordo della nave, sull’operazione di salvataggio del 19 gennaio e sulla scelta di fare rotta verso la Sicilia.

Intanto, hanno passato una notte tranquilla e stanno tutti bene i 32 migranti arrivati ieri pomeriggio all’ex caserma Gasparro di Messina, soccorsi nel Mediterraneo dalla Sea Watch, la nave della Ong tedesca rimasta per alcuni giorni in rada a Siracusa e approdata ieri mattina nel porto di Catania. Nel centro di accoglienza sono accuditi dal personale della coop Badia Grande di Trapani. Sono tutti adulti di nazionalita’ subsahariana e sono stati visitati e identificati. Dalla Prefettura di Messina fanno sapere che non c’e’ nessuna criticita’ e le loro condizioni di salute sono buone. Al momento non e’ stato ancora stabilito quanti giorni resteranno e quali saranno le destinazioni dove verranno smistati in Italia e negli altri paesi europei che hanno dato la loro disponibilita’ ad accoglierli.

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